Diario - anno V - n. 7 - aprile 1989

tica dell'Immagine ha finito per ritoccare l'immagine della politica. Prima la presidenza della Repubblica occupata da un burbero protagonista molto fiero di sé, molto stentoreo come Sandro Pertini ha fatto precipitare nella più irredimibile opacità tutti i presidenti cat-· tolici. Poi il nuovo Partito socialista. L'economia sommersa. n nuovo miracolo italiano. Il tandem Craxi-Andreotti in politica estera. I nuovi eroi del giornalismo e della televisione. I nuovi italiani in barca a vela, con Gianni Agnelli in testa e al timone. Umberto Eco romanziere planetario. I nuovi imprenditori come nuovi capitani di ventura. E infine, soprattutto, forse, i nostri ,incomparabili Stilisti. Loro che più di ogni altro hanno fatto capire che cosa è, che cosa poteva essere, per il futuro di tutti, lo Stile Italiano. Famiglia, famiglie. Qui tutto va male o quasi-male, la qualità di tutto è quasi scadente, eppure qui quasi tutti si trovano bene. Per anni ho chiesto con insistenza ad amici e conoscenti, quando ero di umore più cuipo, ohe cosa ne pensavano della loro vita in questo paese: perché non prendevano in considerazione la possibilità di andarsene, di emigrare. Restavo sempre meravigliato e contrariato dalle reazioni dei miei interlocutori. Dopo che avevamo detto insieme e in pieno accordo quanto vergognosamente si andasse avanti in Italia, quanto peggiorati e insopportabili fossero gli italiani ,(fossimo quindi noi stessi), l'idea di andarsene altrove risultava ai loro occhi la più strana, peregrina, inconcepibile. Andarsene dall'Italia, mai! Tutto va male, ma si sta piuttosto bene, nel complesso ... Ero un idiota a meravigliarmi. Ero uno straniero in patria. Vivevo di astrazioni. Covavo sogni bovaristici di abbandono della famiglia. La famiglia e ciò che è famHiare non si abbandona mai, se non in casi estremi, letteralmente disperati. Qui siamo a casa. Qui è la nostra famiglia, per quanto brutta sia da mostrare agli estranei. Ma del resto è sempre cosi. La famiglia reale è quella che si vede dall'interno, non quella che appare all'esterno. Per molti anni l'Italia è apparsa a quasi tutti voi, amici stranieri, come in quella copertina dello Spiegel: un piatto di spaghetti al pomodoro su cui è adagiato un nero revolver. Era solo la copertina 6 Biblioteca Gino Bianco

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