Diario - anno V - n. 7 - aprile 1989

un museo archeologico, non vi ammoniscono ad ogni passo memento mori; guardate la sua popolazione operaia, la sua fisionomia rude come l'aria alpina, e vi accorgerete che questo è un ceppo più enevgico dei fiorentini, dei veneziani, e, forse, ancor più risoluto dei genovesJ. Questi ultimi, tra l'altro, non li conosco. È difficile osservarli: vi guizzano di continuo davanti agli occhi, corrono, si affaccendano, scorrazzano di qua e di là, si affrettano. I vicoLiverso il mare brulicano di gente, ma quelli che stanno fermi non sono genovesi, sono marinai di tutti i mari e di tutti gli oceani, piloti, capitani. Qui una campana, là un'altra campana: Partenza! Partenza! Una parte del formicaio si dà da fare, gli uni caricano, gli altri scaricano. [La borghesia è l'ultima parola... ] L'arte è un dono della sorte. È il nostro unico bene, insieme con il breve •lampeggiaredella felicità personale. Ma anche l'arte ha i suoi limiti. Vi è un inciampo che né l'arco, né il pennello, né lo scalpello possono superare; per mascherare la sua impotenza l'arte lo deride, lo mette in caricatura. Quest'inciampo è la borghesia. L'artista che abbozza con maestria un uomo completamente nudo, o coperto di cenci, o cosl completamente vestito che non se ne vede nulla all'infuori della corazza o del saio monacale, si ferma disperato davanti a un borghese in marsina . ... Rispettabile: questa è la parola giusta. La borghesia, come Molcalin 1 ha due doti, e quelle due sole: « la moderazione e l'accuratezza». La vita del ceto medio è piena di difetti meschini e di meschine qualità; è sobrJa, spesso avara, rifogge dagli estremi, dal superfluo. Il giardino si trasforma in orto, la capanna dal tetto di paglia in una casetta di provincia con gli stemmi dipinti sulle imposte, ma dove si prende il tè ogni giorno e ogni giorno si mangia carne. È un gran passo avanti, ma non è affatto artistico. L'arte se la dice con la miseria e con l'opulenza più che con l'agiatezza stri1 Personaggio della commedia satirica di Griboedov Che distrazia, l'ingegno! 73 Biblioteca Gino Bianco

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