Diario - anno V - n. 7 - aprile 1989

Poiché tutto quanto esula dagli scambi commerciali e dallo sfruttamento della propria situazione sociale non è essenziale nel mondo borghese, la sua cultura deve per forza essere limitata. Da ciò deriva l'insulsaggine e la pesantezza spirituale che notiamo nei borghesi ogni qualvolta debbano uscire dalle strade battute e ribattute. In genere la furberia e l'ipocrisia sono ben lontane dall'essere intelligenti e lungimiranti come si riitiene; il loro raggio d'azione è misero e pescano poco profondo . ... Quello che vedete su'l ,grande palcoscenico degli avvenimenti dello stato si ripete microscopicamente in ogni casa. La corruzione borghese è penetrata in tutti i recessi della vita familiare e privata. L'impronta del cattolicesimo e della cavalleria non uguagliò mai in profondità e vastità ,l'impronta della borghesia. La nobiltà imponeva dei doveri. Va da sé che, essendo i suoi diritti in parte fittizi, anche i doveri erano fittizi, ma costituivano una certa garanzia solidale tra pari. Dal canto suo ti.Icattolicesimo imponeva doveri anche maggiori. Cavalieri e credenti spesso non adempivano i loro doveri, ma la consapevolezza che, ciò facendo, tradivano il patto sociale da essi medesimi riconosciuto, li impediva di esser liberi nei loro traviamenti o di elevare a norma la loro condotta. Avevano un abito della festa, una messa in scena ufficiale: non si trattava d'una menzogna, ma piuttosto del loro ideale. Oggi il contenuto di quell'ideale c'importa poco. Il loro processo è chiuso e perduto da tempo. Vogliamo solo mostrare che la borghesia, al contrario, non impone nessun obbligo, nemmeno quello del servizio militare, a patto che si trovino dei volontari, cioè essa impone per fas et nefas l'obbligo di possedere. Il suo vangelo è breve: « Guadagna, moltiplica il tuo reddito come la rena del mare, usa e abusa del tuo capitale pecuniario e morale senza andare in rovti.na,e arriverai alla vecchiaia sazio e onorato, accaserai i tuoi figli e -lascerai un buon ricordo di te ». La sconfessione del mondo cavalleresco e cattolico era indispensabile e non furono i borghesi a formularla, ma semplicemente gli uomini liberi, cioè gli uomini che avevano abbandonato tutte le definizioni gerarchiche. V'erano fra essi dei cavalieri come Ulrich von Hutten, dei nobili come Arouet Voltaire, degli apprendisti orologiai come Rousseau, dei medici militari come Schiller e dei figli di mero Bib ioteca Gino Bianco

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