Diario - anno V - n. 7 - aprile 1989

dicendo questo sto esagerando. « Prendere sul serio » qualcosa è in Italia un'espressione lnsensata. Si sa bene. Non si tratta di doppiezza. Le parole sono ,parole, dopotutto. Mettersi in testa che abbiano davvero qualcosa a che fare con le cose è da semplicisti e da ingenui. Il rapporto tra il suono delle parole e il significato reale delle cose è un rapporto arbitrario. La linguistica moderna lo ha spiegato, e lo ha spiegato anche in Italia, dove non c'era nessun bisogno di ribadire pomposamente Sii.mili ovvietà. Arbitrario, arbitrario e nient'altro è il tap.porto che ,lega o scioglie parole e cose. Ho associato per un momento il linguaggio delle Brigate Rosse a quello di Berlinguer, Lacan e Aldo Moro. Era un'impredslone. Le Brigate Rosse, qualsiasi cosa fossero davvero, erano proprio l'opposto. Volevano decidere qualcosa di reale con le loro parole. Davano una dimostrazione pubblica e pubblicizzabile di che cosa potesse voler dire, anche in Italia, far seguire gli atti alle parole, le parole agli atti, in una sequenza cosl diretta e coerente quale era difficile vedere in questo ve11bosoe incoerente paese. {Ma sono ancora una volta poco preciso: perché i:nrealtà le Brigate Rosse hanno cercato in tutti i modi di fare sembrare reali le loro irreali parole marxiste-leniniste e ·rivoluzionarie attraverso una serie di delitti, dando per scontato che l'uccisione di un uomo pubblico è un atto più reale di qualsiasi altro). Fine dell'estremismo. Tutto questo è passato. Non è di questo che volevo parlare. Il passato recente è diventato in poco tempo un passato veramente remoto. Lo ha detto anche il giornalista Indro Montanelli alla televi,sione: dal giorno in rui è stato assassinato Aldo Modo non sono passati anni, ma secoli. Montanelli è un uomo concreto e brusco, non si lascia andare alle esagerazioni emotiive. In effetti, l'Italia da allora è molto cambiata. La sua breve stagione estremistica è stata superata. La classe dirigente ha cominciato a rinnovarsi. Con l'avvento dl Graxi e dei suoi uomini, la sfera pubblica si è movimentata. Alternanza e alternativa ai vertici del potere e al governo, restano fandonie. Ma l'equilibrio immobile è diventato un equilibrio mobile. In questo c'è molto spettacolo, molta finzione scenica. Una nuova Poli5 Biblioteca Gino Bianco

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