tedesca, venivano ordinati, poi letti e riletti fino a farvi dei buchi, delle macchie, fino alla caduta delle pagine, il tutto dopo qualche giorno ... Il merito principale di Pavlov consisteva nell'inconsueta chiarezza dell'esposizione, una chiarezza che non pregiudicava affatto tutta la profondità del pensiero tedesco; i giovani filosofi, al contrario, adottarono una certa lingua convenzionale; non traducevano in russo ma trasponevano per intero, lasciando inoltre, tanto per ottenere una leggerezza maggiore, tutte le parole latine in crudo, e munendole delle desinenze ortodosse e dei sette casi russi. Ho il diritto di dire ciò perché, trascinato in quell'epoca dalla corrente, io stesso scrivevo proprio in quel modo, meravigliandomi poi quando il noto astronomo Perevoscikov chiamava questo « un linguaggio da uccelli.» Nessuno, allora, avrebbe rinnegato una frase come la seguente: « La concretizzazione delle idee astratte nella sfera della plastica rappresenta quella .fasedello spirito in cerca di se stesso in cui ,egli, autodefinendosi, daH'immanenza naturale si potenzia nell'armoniosa sfera della coscienza metaforica nella bellezza.» Bisogna poi osservare che qui le parole russe, come al celebre pranzo dei generali di cui parlava J ermolov, suonavano più straniere delle parole latine. La cultura tedesca, questo ne è il principale difetto, si è abituata a quella sua lingua pesante, artificiale e scolastica proprio per aver vissuto nelle accademie, ovverosia nei conventi dell'idealismo. È questa la lingua dei popi della cultura, una lingua destinata ai fedeli, e nessuno dei non iniziati la capiva: come per le lettere cifrate, bisognava possedere una chiave. Tale chiave ora non è più un mistero; avendola trovata, la gente si stupi che la scienza dicesse cose assai sensate ed assai semplici in quella sua lingua astrusa. Feuerbach fu il primo ad adottare una lingua più umana. Ricalcare meccanicamente il dialetto ecclesiastico-scientifico tedesco ,era tanto meno scusabile in quanto i'l carattere precipuo della nostra lingua consiste nell'estrema sua leggerezza, la quale permette di esprimere qualunque cosa: pensieri astratti, intime sensazioni liriche, « l'indaf.fararsi topesco della vita », il grido di sdegno, la sfavillante monelleria e la passione travolgente. Di pari passo con la lingua sciupata camminava un altro errore, 52 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==