e senza volgarità... Per definire spazzatura l'attuale produzione cinematografica, anche quella che passa per medio-alta, non occorrono i grandi modelli della tradizione cui ,si riferiva Adorno; né serve scomodare i nomi di Ford o Lang, Lubitsch o Hawks, Wellmann o Capra, Sturges o Cukor, Welles o Wilder, Hitchcock o Huston; basta, e avanza, il confronto con qualunque film medio-basso degli anni Quaranta. Quel cinema che offendeva Adorno è diventato un contravveleno e un conforto. « Perdo n a 1o r o ... » Protestando contro le richieste « demagogiche» formulate da qualche parte perché sia tolto il crocifisso dalle aule dei tribunali, il laico ma generoso Enzo Biagi riesce a scrivere{« Repubblica», 31.3.88): « Chi sa quanti, dalle gabbie, fissando quella parete ... hanno trovato conforto, o •speranza, fissando quel moribondo, che l'ultima parola di speranza l'aveva rivolta a un ladro? » Biagi non arriva a capire che, se proprio si vuole maritenerlo, il crocifisso dovrebbe essere piazzato in faccia ai giudici, non dietro le spalle. Sono i giudici, non gli imputati, che dovrebbero aver sempre presente il caso di quell' « errore giudiziario». Invece, mettendosi Cristo sopra la testa, essi sembrano voler dare a intendere d'essere quasi dei suoi mandatari, anziché colleghi di quegli altri giudici che l'avevano condannato a morte. La menzognera affermazione che « la legge è uguale per tutti » viene sacralizzata, ampliandone anzi la portata: non solo le nostre decisioni sono imparziali, ma sono anche giuste perché ispirate dal Giusto che ci assiste e protegge. Esibire come proprio garante chi predicava di « non giudicare » è una grossolanità così impudente che ·solo un Enzo Biagi può darle il suo commosso consenso. Gera re h i e . Ho seguito molto distrattamente il dibattito sul progetto ministeriale di rendere non più obbligatori nei programmi scolastici l'Eneide e l promessi sposi. È solo per un caso che m'è caduto l'occhio su un articolo della «Stampa» (23.11.88) dove, tra gli altri, veniva intervistato Asor Rosa. Il quale « nostalgie per i clas39 Biblioteca Gino Bianco
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