dente stradale sia all'ordine del giorno, per non parlare dei feriti, delle menomazioni permanenti, e degli alti costi anche economici che ne conseguono (comprese le tariffe assicurative); né tali eventi vengono taciuti dai media, che anzi ne strombazzano continuamente (limitandosi a ignorarne le cause, questo però con protervo rigore): ciò pare non avere il minimo effetto. Stabilità, solidità dell'impianto, resistenza dei materiali, rapporto velocità-frenata ecc., tutto quanto cioè concorre alla Sicurezza, che dovrebbe essere la prima preoccupazione, dato che alla fin fine non siamo un popolo di corridori ma soprattutto di padri di famiglia: ebbene, la reazione più diffusa è una sorta di rigetto. Non che il problema sia del tutto ignorato. Sono state rese obbligatorie le cinture di sicurezza; si discute sui limiti di velocità... Forse saranno raddoppiati gli specchietti retroV1isori;si potenzieranno le foci di posizione; forse si imporrà l'uso del cas-ooprotettivo, come ai motociclisti, anche agli automobilisti, piloti e passeggeri... Tutto è possibile, anche perché ognuno di questi provvedimenti favorirebbe produzione e occupazione: produzione di accessori e di leggi, contravvenzioni, contenzioso, giurisprudenza; ottimi affari per l'industria, la pubblicità, gli avvocati; creazione di posti di lavoro per progettisti, disegnatori, giudici, giornalisti; in conclusione, aumento della circolazione e consumo di chiacchiere, carta, plastica ... Tutto è possibile, tranne che un -reale impegno a rendere le auto più sicure. (Cosl per l'inquinamento: si fa un gran parlare di benzina senza piombo e marmitte catalitiche, quando è già stato provato che se ne otterrebbe solo di passare da un tipo di inquinamento a un altro, non meno grave e pericoloso. L'unica soluzione consiste ovviamente nella drasitica riduzione del traffico.) L'eterno andazzo è non di rimediare alle cause del male, 1111a di sfornare sempre nuove medicine. l'l nostro dèmone, il nostro feticcio è l'aggiunta, la sovrapposizione, la complicazione, l'ingombro; mai la sottrazione, la semplificazione. L'ultima sorpresa me l'ha data l'assenza dal test di una domanda tanto elementare quanto doverosa: « È soddisfatto (o no) del prezzo che ha pagato per la sua auto? ». Prudenza da parte di un periodico il cui scopo principale è di favorire i buoni affari dell'industria dell'auto, dai quali dipende la sua sopravvivenza e prosperità? Anche, certo. (Una delle specialità dell' «Automobile» è quella di sottoporre 35 Biblioteca Gino Bianco
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