« Contava » il marxismo. Nonostante la sconfitta del '48 e la crisi del '56, moltissimi dei maggiori intellettuali continuavano a dichiararsi marxisti. Qualifica generica ma non illegittima, data l'importanza primaria che attribuivano al metodo e alla tradizione marxista e la fiducia che mantenevano nel fine di una trasformazione in senso socialista. Da Banfi a Paci, da Pratolini a Bilenchi, da Musatti a Geymonat, da Vittorini a Sereni, da Levi a Quasimodo, da Cantimori a Garin, De Martino, Bianchi Bandinelli, Luporini, Della Volpe, Guttuso, Napoleoni, Dallapiccola, Debenedetti, Sapegno, Muscetta, Cases, Guiducci, Pizzorno, Momigliano, Candeloro, Colletti, Ragionieri, Steiner, Visconti, Strehler, Zavattini, Fo, Nono, Piovene, }ovine, Calvino, Pasolini ... Per sospettosi e severi che si debba essere circa il reale grado di coscienza e d'impegno di molti di questi intellettuali, bisogna riconoscere che anche i più equivoci erano tutt'altra cosa dalle attuali vedettes unicamente interessate al successo. In ogni grande casa editrice - quando marxisti non erano gli stessi titolari (Feltrinelli, Einaudi, Alberto Mondadori, Codignola, Laterza) - numerosi erano i dirigenti, i funzionari, i redattori non totalmente integrati e convertiti come oggi alla logica produttiva e del profitto, il cui marxismo sapeva tradursi in scelte culturali e in comportamenti aziendali. Lo stesso accadeva, in misura diversa, nella stampa, nelle scuole, nelle università, e perfino in enti di stato, banche, grandi industrie private. A Fortini, che s'era guastato e aveva rotto con l'universo mondo, non è mai mancato un editore importante, e se ognuno non durava più d'un libro è anche vero che, in compenso, li ha passati quasi tutti: Feltrinelli, Mondadori, Einaudi, Il Saggiatore, Laterza ... Né Fortini era autore allettante, da promettere utili editoriali, anzi. Il giovane aspirante scrittore e/ o desideroso di impegnarsi culturalmente e politicamente che si rivo'lg:evaa Fortini, ottenuta subita udienza e per un tempo sovrabbondante (guadagnando molto meno di adesso, gli intellettuali non pensavano che il loro tempo fosse monetizzabile), riceveva, oltre il nutrimento spirituale, anche una serie di indicazioni pratiche: poteva essere indirizzato a quel gruppo di studio, a quella formazione politica, a quel corso universitario, a quella casa editrice, a quella rivista, dove trovava dei compagni, uno spazio di comunicazione e di scambio, di collaborazione, un ruolo, 30 Biblioteca Gino Bianco
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