spalle robuste di un mio cugino, un giovanotto non ancora ventenne, un manovale gigantesco, infantile e introverso. Era comunista come quasi tutti in famiglia e mi aveva .portato con sé al comizio del primo maggio. Per non farmi soffocare e annoiare mi aveva sollevato a cavalcioni sulle spalle. Un mare di bandiere rosse ondeggianti nella mattina assolata e ventilata di maggio. Non avevo mai visto prima una tale massa di persone riunite in un solo posto. Un anno dopo mio cugino spari raggiungendo suo padre :in America latina. In Italia non trovava lavoro, era giovane e disperato. Il sole e le bandiere del primo maggio non cambiavano le cose, non gli permettevano una vita decente. 24 Biblioteca Gino Bianco
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