Diario - anno V - n. 7 - aprile 1989

Dove siamo? Preceduto da .festose e rasserenanti scariche sonore, in cui si ha l'impressione di sentire mescolati un inno na~ionale, una canzonetta desueta e sentimentale, una canzonaccia politica altrettanto sentimentale, una marcetta domenicale, ecco apparire un individuo che si presenta subito ai telespettatori come sommamente ironico e disincantato, pronto a commuoversi di qualunque cosa sbeffeggiando contemporaneamente qualunque commozione. È alto, ha una bella taglia, veste un abito militare bianco, con spalline e bottoni d'oro. Potrebbe essere un ammiraglio in alta uniforme, un maresciallo austriaco dei tempi dell'Impero, un domatore di cavalli del circo equestre. Sorride. Ci sorride con grande, inusitata familiarità. Ci fa subito complici. Ha la faccia di nostro cugino, dello zio scapolo e gaudente. Potrebbe essere un regista di filmetti comici o erotici. Ma è più smaliziato. È buono, inoffensivo e smaliziato. Si vede subito che è un individuo trans-culturale, qualunque cosa questo termine voglia dire. È un pigro, ma è anche abbastanza os·sessivoda lavorare in continuazione. Vive a Roma, passa l'intera mattinata al telefono. Viene dal sud, si presenta ironicamente come un ben educato signore liberale, o meglio liberal, abbastanza equilibrato da circondarsi di radical o ex. Ha in sommo grado il senso dello spettacolo. Scopre di continuo talenti nuovi, trova da ,lavorare ai disperati e ai dimenticati, organizza delle gran serate con pochi mezzi. Ha sempre l'occhio rivolto ·in varie direzioni. Mentre mi lancia uno sguardo con un mezzo sorriso ammiccante, guarda la persona con cui parla, a cui sorride ammiccando. Meglio ancora: siamo tutti nello stesso posto, al di qua e al di là del video, tutti sulla stessa barca o nave che va e va, noi, stasera, con lui, nella nostra Italia, al centro del mondo, al sicuro. 1948. Dall'alto mi vedevo intorno un mare di bandiere rosse. Ondeggiavano al vento. L'aria era ,piena di sole, doveva essere primavera avanzata. Maggio, probabilmente, il primo maggio. Avrò avuto quattro o cinque anni. Il ·mio elevato punto di osservazione era sulle 23 Biblioteca Gino Bianco

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