parlando, non è granché, come ho detto, è anzi piuttosto scadente. Ma è riuscito ad apparire sofisticato e di alta qualità anche a critici che fino ad allora erano parsi capaci di discernimento e di finezze. Perciò l'Italian Style non è dovuto solo a Gianni Agnelli, a Craxi, a Giorgio Arimani e a GiuHo Andreotti. È dovuto anche a Umberto Eco, forse soprattutto a lui. Ha liberato gli italiani del senso di inadeguatezza e di inferiorità oulturale e li ha fatti sentire in grado di rappresentare degnamente se stessi, la cultura europea, la sua tradizione, il suo accumulo post-moderno di luoghi comuni turistici. La Grande Immagine. Dallo stile fascista all'Italian Style. Ecco un altro passaggio. È questo in effetti il passaggio decisivo di cui volevo ,parlare. Mussolini ha cercato di creare un nuovo stile nazionale unitario, uno stile unificato che fosse adoperabile dalle regioni alpine alla Sicilia. Il primo grande tentativo in grande di creare uno stile italiano è stato il suo. La monarchia piemontese e i liberali non erano stati capaci di tanto. L'unità d'Italia restava imperfetta, incompleta. C'erano troppe tensioni centrifughe e troppa varietà. Insomma, il progetto era questo: costruire in fretta la Grande Immagine, perseguire una intensa politica dell'immagine da mostrare all'interno e all'esterno. Si potrebbe dire che il fascismo di Mussolini fu anzitutto questo: la inrvenzionedi uno Stile Italiano, lo sviluppo consapevole di una politica dell'immagine. Cartapesta, ahimè. Ma per un po' qualcuno ci ha pure creduto. E non gente da poco. Ci hanno creduto Luigi Pirandello, Gabriele D'Annunzio (grande stilista italiano), Filippo Tommaso Marinetti, Giovanni Gentile, Giuseppe Ungaretti. Scrittori e filosofi dovrebbero avere il senso dello stile, il •senso di ciò che è e di ciò che appare. Mussolini però non era affatto un politico da poco, se politica, in fin dei conti, vuol dire averla vinta sugli avversari, fregare e fare fuori gli antagonisti, dare il senso di una forza da rispettare, creare una Casa degli Italiani, un vasto tetto sotto cui ripararsi e dare senso ai sacrifici che la vita e il regime richiede. Se proprio si deve sopportare un peso, sempre meglio sentirsi grandi sotto quel peso, ingrandirsi come eroi nazionali. 18 Biblioteca Gino Bianco
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