quando le avanguardie intellettuali non distinguono un falso da una opera autentica, questa noiosa e vecchia distinzione può essere definita teoricamente superata. Umberto Eco è il massimo promotore mondiale di questo superamento della distinzione fra buono e scadente, fra marmo e polistirolo. L'Italian Style, come stile che permette di vendere cose scadenti come se fossero buone, deve a lui quasi tutto. L'altro risultato ottenuto dal romanziere Eco è ancora più profondo. Riguarda la psiche del pubblico, il rapporto tra gli acquirenti potenziali di carta stampata e le librerie. Eco ha tolto agli italiani il complesso della cultura, il senso di carenza culturale e di inferiorità nei confronti della cultura qualitativamente « alta ». Eco ha fatto una terapia psicanalitica agli italiani, facendo loro capire che non c'è da avere paura e soggezione, non c'è da credersi esclusi dal grande banchetto, perché c'è provvidenzialmente lui a chiarire tutto, a portare i piatti in tavola, a sintetizzare tutta la cultura e tutte le culture più fini e difficili di cui si cibano quegli spocchiosi individui dei docenti universtari e degli specialisti. Lui è un grande professore e un grande specialista. Democratico e affabile, però. Che rende a tutti ogni cosa culturale altrettanto democratica e affabile. Eco ha tolto alla povera gente il complesso di inferiorità nei confronti della cultura. Al posto di quella intimidente cultura si è messo lui, di persona, col suo sorriso sornione. Ora tutti possiamo entrare nelle librerie senza timidezza, senza avere paura del libraio, senza vergognarci di fronte agli smaliziati habitués che sanno sempre che cosa comprare e che cosa leggere. A testa alta ognuno può entrare nella prima libreria e chiedere con voce chiara: « Mi dia Il pendolo di Foucault, mi dia Il nome della rosa. » Non c'è bisogno di altre parole, di altre spiegazioni. Questa formula magica è sufficiente. È il nuovo « Apriti Sèsamo ». Il libraio resterà colpito, avrà per noi un immediato rispetto e riguardo. Anche noi apparteniamo alla grande e potentissima associazione dei lettori di Eco. Non una setta, ma una religione ecumenica. È come dire « civis romanus s,um», oppure: « mi manda Woytila, mi manda Gorbaciov ». Meglio ancora: « mi manda Eco, sono qui per comprare il suo libro, e lei sa bene quanto famoso, venduto, colto e temibilmente intellettuale sia questo autore». Senza Eco, niente Made in Italy. Il suo stile, letterariamente 17 Biblioteca Gino Bianco
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