Diario - anno V - n. 7 - aprile 1989

mosa e orribile capitale, è stata il centro di 1rradiazione del cristianesimo, questo madornale equivoco, questa colossale bugia e pericolosa nevrosi dell'Occidente. Che cosa poteva avere a che fare il cristianesimo vero, il cristianesimo di quell'estremista anti-sociale che fu Gesù il Cristo, con lo sviluppo della nostra Europa? Imitare quell'individuo eccessivo, in rotta con tutti, con la famiglia, con i sacerdoti potenti e con i subdoli fonzionari, con i mercanti nel tempio... ! Imitare Cristo sarebbe stata una vera follia. Troppo apocalittico. Troppo acerbo, anche come uomo. Ambiguo e risentito. Per fortuna che si è circondato di gente pratica, un po' rozza ma pratica, come gli apostoli, che si sono organizzati, hanno fondato un partito, hanno moltiplicato gli adepti, hanno sfidato l'impero romano. Ma poi? Era possibile trovare nel modo in cui Gesù era vissuto e morto un metodo di vita, un'ispirazione a mandare avanti la vita sociale, organizzandola, moderando i conflitti, scatenandoli quando era il caso, dotando il cristianesimo di un braccio armato, facendo convivere prepotenti signori e miserabili servi? Siamo stati proprio noi in Italia a capire per primi che quelle storie di quel ·personaggio eccessivo che si leggono nei Vangeli andavano interpretate con un grano di moderazione e di sale. Cristo avrebbe portato tutti alla rovina, indirizzando verso il regno di Dio, non qui, ma oltre, ma altrove. Bisognava fare in modo che la vita sulla terra, la vita cosl com'è, sulla terra cosl com'è, trovasse un modus vivendi in presenza di questa terribile immagine di Cristo. Cristo (lo ahbiamo capito subito, noi) è un nemico della vita, di questa vita, e un nemico dell'Italian Style. Quindi le parole, le letture del Vangelo e i sermoni domenicali non vanno mai presi alla lettera. Il vizio deve rendere qualche omaggio alla virtù, ma non deve spingersi oltre cercando di diventare esso stesso virtù. Andrebbe perduta, con questa aspra coerenza, la meravigliosa e fantasiosa varietà della vita. ,Pensate: ci siamo adattati a convivere con le parole di Cristo senza uscirne a pezzi. Per secoli, le migliori parole hanno trovato il modo di adattarsi con le peggiori azioni. Chi pensa che l'azione sia un'applicazione della dottrina, della morale, della legge o della teoria si nutre di fantasie. Noi sappiamo meglio di chiunque altro che fra il dire e il .fare deve esserci sempre, per fortuna, il mare, che è grande e indomabile. 10 Biblioteca Gino Bianco

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