Diario - anno IV - n. 6 - giugno 1988

Newton ha creato una fisica celeste, senza arbitrii e senza miracoli, sufficiente a se stessa e autonoma, senza tuttavia finire nel materialismo. Egli mantiene ferma la fede in un Dio personale; il meccanismo naturale è solo un mezzo per l'adempimento dei suoi fini. Anche se il « grande oceano » della realtà non è ancora -scoperto, pure le singole verità si riuniscono gradualmente, attraverso le loro connessioni, in un tutto. Di qui la celebre frase di Newton: « Io non so come apparirò un giorno al mondo; quanto a me, mi sembra di non essere stato altro che un fanciullo il quale ha giocato sulla riva del mare e ha trovato ora un ciottolo un po' più liscio, ora una conchiglia un po' più leggiadramente variegata di altre, mentre il grande oceano della verità si stendeva inesplorato davanti a me . » (Werner Heisenberg, Natura e fisicamoderna, Garzanti 1960, p. 99) Tra la scienza moderna -inaugurata da Keplero, Galilei, Newton e il senso greco del divenire o la supertecnologia dei nostri giorni non c'è continuità assoluta. La storia umana non è un processo unico e a senso unico. Una qualche conoscenza della storia richiede pazienza e cura del dettaglio. La filosofia della storia universale aveva delle pretese totalizzanti, ma erano niente, tutto sommato, rispetto alla ybris o prepotenza teoretica della filosofia filosofica, deìla filosofia dell'essere, dell'ontologia catastrofica e sintetica. Gli heideggeriani non devono risentirsi troppo. Nessuno vuole accusarli di filo-nazismo o di qualche ,particolare aberrazione morale o politica. So bene che da loro non c'è niente da temere, niente di pericoloso. Ciò che però colpisce con un effetto di comicità involontaria è il vero abisso che separa il clima linguistico e mitico della filosofia che hanno adottato e di cui sono seguaci dalla reale condizione empirica (storica? sociale?) del filosofare oggi. Non si tratta solo di Heidegger e di heideggerismo, quanto più in generale della coscienza che ogni attività culturale è in grado di esprimere circa le proprie condizioni di esistenza. Si può scegliere di pensare nei termini della grande filosofia classica e antica leggendo i classici e gli antichi, per esempio, senza scrivere una riga né pubblicare saggi filosofici e storie del pensiero. Ma se si sceglie di seri68 Biblioteca Gino Bianco

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