Diario - anno IV - n. 6 - giugno 1988

Gesti affannosi e perentori, movimenti iperbolici, e tutto un polveroso avviarsi della carovana dei concetti, posti e negati, verso una meta differita nell'in-dicibile e nell'in-decidibile. E ancora: metafore da thrilling filosofico, che piovono qua e là, iterazioni e raddoppiamenti, -inuno scenario buio nel quale oscuramente sappiamo esserci: pericolo, precipitazione essenziale verso il senso, rischio mortale, capriccio, vigliaccheria, navigazione, gioco, superficie, senso di volontà della volontà, salvezza (non si sa da che cosa), affezione (non si sa verso che cosa), simultaneità, istantaneità, irruzione ... ll trhilling filosofico e anti-filosofico, o meta-filosofico, però, manca sempre dell'ultimo capitolo: « Il senso deve attendere di essere detto o scritto per abitare se stesso e diventare quello che è differendo da sé: il senso » (op. cit., p. 14). È tutto un andare dall'origine al compimento, dalla fondazione alla decostruzione, dalla posizione al superamento, dal crepuscolo dell'alba al crepuscolo della sera. Sempre, l'intera storia è percorsa attraversata senza soste, senza ostacoli intermedi, senza curiosità per i particolari, senza interesse per .gli imprevisti, per ciò che sta intorno, accanto, qui o 11.Il gioco dovrebbe essere eccitante, ma non lo è, perché mai la storia del pensare umano è stata raccontata come una storia cosl noiosa. 62 L'impossibile secondo la totalità dell'interrogato, secondo la totalità dell'essere, degli oggetti e delle determinazioni., l'impossibile secondo la storia dei fatti ha avuto luogo: c'è una storia della interrogazione, una memoria pura dell'interrogazione pura in generale e come tale. L'interrogazione è già comindata, noi lo sappiamo e questa strana certezza che riguarda un'altra origine assoluta, un'altra decisione assoluta, mentre accerta il passato dell'interrogazione, ,impartisce una lezione incommensurabile: la disciplina dell'interrogazione. Attraverso questa disciplina (attraverso significa che bisogna già saper leggere) che non è neppure la tradizione già inconcepibile del negatùvo (della determinazione negativa) e che precede perfino l'ironia, la maieutica, l'epoché e il dubbio, una esigenza s'impone: l'interrogazione deve essere conservata. Come interrogazione. La libertà della interrogazione (doppio genitivo) deve essere detta e difesa. Permanenza fondata, tradizione realizzata dell'interrogazione rimasta interrogazione. (op. r.it., p. 100) Biblioteca Gino Bianco

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