sgombrato per così dire il terreno da impedimenti e residui inerti. Si è piuttosto lavorato a produrre un notevole rumore filosofico che senza dubbio riempie le orecchie senza arrivare più in là delle orecchie. La tecnica o il procedimento sembrano questi: creare una grande e forte aspettativa mettendo in moto il bisogno di qualche pensiero dotato di contenuto e di chiarezza, e poi trascinare il lettore attraverso una catena ininterrotta di delusioni, di abrasioni, di spostamenti in avanti. Là dove dovremmo trovare un minimo appoggio e sostegno dell'attenzione, o anche soltanto una semplice novità e aggiunta rispetto al già detto, troviamo invece o una ripetizione inutilmente variata, o l'irrompere coatto di uno degli stessi termini tutto-fare ,(interrogazione, essenza, destino, in sé, in generale, come tale, ecc.), o ancora qualche oscuro simulacro di significato concreto, che si guarda bene da diventare mai più concreto, salvo tornare inopinatamente e all'improvviso qualche pagina dopo in un contesto altrettanto vago (battaglia, avventura, disciplina, decisione, minaccia, ecc.). Ma la filosofia dell'essere è ancora filosofia? E i suoi interrogativi che cosa sono? Derrida non teme di apparire perplesso: Forse questi non sono neppure interrogativi filosofici, non fanno più parte della filosofia. Tuttavia dovrebbero essere gli unici oggi a poter fondare la comunità di coloro che nel mondo si chiamano ancora i filosofi per un ricordo, almeno, che sarebbe necessario interrogare senza deflettere e malgrado la dtaspora degli istituti e delle lingue, delle pubblicazioni e delle tecniche che si trasmettono, si producono da sé e si accrescono come il capitale o la miseria. Comunità dell'interrogazione, dunque, in quella fragile istanza in cui l'interrogazione non è ancora abbastanza determinata perché l'ipocrisia di una risposta si sia già introdotta sotto la maschera dell'interrogazione, perché la sua voce si sia già lasciata ingannevolmente articolare nella sintassi stessa dell'interrogazione. Comunità della decisione, dell'iniziativa, deH'1nizialità assoluta, ma minacciata, in cui l'interrogazione non ha ancora trovato il linguaggio che ha deciso di cercare, non si è ancora rassicurata in esso sulla propria possibilità. Comunità deH'interrogazione sulla possibilità dell'interrogazione. È poco - è quasi nulla - ma qui si rifugiano e si riassumono oggi una dignità e un dovere intangibile di decisione. Una intangibile ·responsabilità. (ibid.) 61 Biblioteca Gino Bianco
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