nica in term1m « ongmari », pensare « in greco » un problema che non è greco e che i Greci non ebbero affatto nella forma in cui noi lo abbiamo, conduce infine all'annullamento del problema. Chewing gum. Con Heidegger il pensiero filosofico assume volentieri la posizione primordiale del devoto e dell'orante. Così è avvenuto che quel pensiero si sia inchinato con irreprensibile pietas davanti all'accadere delle camicie brune e all'avvento del Fiihrer. Se proprio ci si deve inchinare nell'attitudine della preghiera, sempre meglio le divinità delle grandi e piccole religioni tradizionali piuttosto che l'Essere nel Tempo o lo Spirito del Mondo. E poi guardare bene, prima di inchinarsi, la cosa davanti a cui ci si inchina è un'empietà critica, una precauzione illuministica che comunque va presa. Le menomazioni degli spiriti eletti e degli specialisti. Non ridono e non piangono. Non si rallegrano né si disperano. Ma chi è incapace di riso e di pianto è al di qua, non al di là, del bene e del male. La saggezza degli impassibili è solo un'amputazione. L'ammirazione e l'invidia che, a volte, chi è dotato di tutte le proprie facoltà prova nei confronti di chi ne è amputato. Come gomma da masticare, il gergo filosofico di Heidegger può essere ruminato senza fine. Non nutre, non ha sapore, a ingoiarlo non ci si guadagna molto, a sputarlo ci si perde qualcosa, e quindi può essere usato finché si vuole, senza incorrere in usura, è plasticamente immortale, permette una ruminazione meditativa che somiglia a quella dei mistici e dei metafisici, pur essendone il compiuto rovesciamento mondano e immanente, nell'era in cui la metafisica è finita o si è pienamente dispiegata .come tecnica, e perciò non può essere oltrepassata dai filosofi. ,s Biblioteca Gino Bianco
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