brutale e bassa; procede dalla volontà di potenza e di distruzione. Poiché i nostri scopi sono differenti dai loro, cosl il nostro coraggio procede da tutt'altra ispirazione. Nessun simbolo può spiegare meglio la nostra ispirazione che la formazione femminile qui proposta. Il semplice persistere di un compito umanitario nel centro stesso della battaglia, nel punto culminante della ferocia, sarebbe una sfida clamorosa alla ferocia che il nemico ha scelto e che ci impone a nostra volta. La sfida colpirebbe tanto di più perché a svolgere questi compiti umanitari sarebbero delle donne e animat•e da una tenerezza materna. Di fatto queste donne sarebbero poche e il numero dei soldati di cui potrebbero occuparsi sarebbe proporzionalmente ,piccolo; ma l'efficacia morale di un simbolo è indipendente dalla quantità. Un coraggio che non è riscaldato dalla volontà di uccidere, che nell'istante di maggiore pericolo sostiene lo spettacolo prolungato delle ferite e delle agonie, è certamente di una qualità più rara di quello delle giovani S.S. fanatizzate. Un piccolo gruppo di donne che esercitasse giorno dopo giorno un coraggio di questo genere sarebbe una spettacolo talmente nuovo, ta1mente importante e carico di un significato talmente chiaro da colpire l'immaginazione più di quanto non abbiano fatto fin qui i diversi procedimenti inventati da Hitler. Soltanto Hitler ha finora colpito l'immaginazione delle masse. Ora bisognerebbe colpire più forte di lui. Questo corpo femminile costituirebbe senza dubbio un mezzo in grado di riuscirci. Benché composto di donne disarmate, farebbe senza dubbio impressione sui soldati nemici, nel senso che la loro presenza e la loro resistenza farebbero sentire in modo nuovo e inatteso fin dove giungono da parte nostra le risorse morali e la risolutezza. L'esistenza di questo corpo femminile farebbe un'impressione non inferiore sul pubblico in generale, nei paesi che prendono parte alla lotta e in quelli che vi assistono. La sua portata simbolica sarebbe colta ovunque. Questo corpo da una parte e le S.S. dall'altra creerebbero con la loro contrapposizione un'immagine da preferire a qualsiasi slogan. Sarebbe la rappresentazione più clamorosa possibile delle due direzioni tra le quali l'umanità oggi deve scegliere. Ancora più grande sarebbe senza dubbio l'impressione sui nostri 27 BibliotecaGino Bianco
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