Diario - anno IV - n. 6 - giugno 1988

Hitler sia stato il primo a capirlo è una delle cause principali del suo successo. Hitler non ha mai perso di vista la necessità essenziale di colpire l'immaginazione di tutti; dei suoi, dei soldati nemici e degli innumerevoli spettatori del conflitto. Dei suoi, in modo da imprimere loro senza sosta un nuovo impulso in avanti. Dei nemici, in modo da suscitare tra loro la maggiore confusione possibile. Degli spettatori, in modo da sorprendere e fare impressione. Uno dei migliori strumenti a tal fine sono le formazioni speciali, quali le S.S., i gruppi di paracadutisti che ,per primi sono penetrati a Creta, e altri ancora. Queste formazioni sono costituite da uomini scelti per compiti speciali, pronti non solo a rischiare la loro vita, ma a morire. È questo l'essenziale. Essi sono animati da una diversa ispirazione rispetto alla massa dell'esercito, una ispirazione che somiglia a una fede, a uno spirito religioso. Non che l'hitlerismo meriti il nome di reHgione. Ma è senza dubbio un surrogato di religione, e questa è una delle cause principali della sua forza. Questi uomini sono indifferenti alla sofferenza e alla morte per se stessi e per tutto il resto dell'umanità. La fonte del loro eroismo è un'estrema brutalità. Le formazioni che li raggruppano rispondono perfettamente bene allo spirito del regime e del loro capo. Noi non possiamo copiare questi metodi hitleriani. Innanzitutto perché noi lottiamo con altro spirito e altri motivi. Poi perché quando si tratta di colpire l'immaginazione ogni replica manca lo scopo. Solo ciò che è nuovo colpisce. Ma se noi non possiamo e non dobbiamo ripetere questi metodi, dobbiamo avere degli equivalenti. È una necessità forse vitale. Se i russi hanno fin qui retto davanti ai tedeschi meglio degli altri popoli, una delle cause è forse che essi possiedono metodi psicologici equivalenti a quelli di Hitler. Non dobbiamo copiare neppure i russi. Dobbiamo esprimere qualcosa di nuovo. Questa capacità di espressione è per se stessa un segno di vitalità morale atto a sostenere le speranze dei popoli che contano su di noi e a diminuire quelle dei nemici. 25 Biblioteca Gino Bianco

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