Allo stesso modo non c'era molta differenza tra l'attaccamento a un partito e l'attaccamento a una Chiesa ovvero all'atteggiamento antireHgioso. Si era pro o contro la credenza in Dio, pro o contro il cristianesimo, e così di seguito. Si è giunti, in materia di religione, a parlare di militanti. Persino nelle scuole non si è più capaci di stimolare il pensiero dei ragazzi altro che invitandoli a prendere partito pro o contro. Si cita la frase di un grande autore e si dice loro: « Siete d'accordo o no? Sviluppate i vostri argomenti ». I disgraziati, dovendo finire il loro compito in classe entro tre ore, non possono impiegare più di cinque minuti a chiedersi se sono d'accordo. E sarebbe così facile dire loro: « Meditate su questo testo ed esprimete le riflessioni che vi vengono in mente ». Quasi ovunque - e spesso anche per problemi puramente tecnici - l'operazione di prendere partito, di prendere posizione pro o contro, si è sostituita all'obbligo del pensiero. È una lebbra nata negli ambienti politici, e si è estesa, per tutto il paese, quasi alla totalità del pensiero. È dubbio che si possa rimediare a questa lebbra che ci uccide, senza cominciare con la soppressione dei partiti politici. 20 BibliotecaGino Bianco
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