Diario - anno IV - n. 6 - giugno 1988

Se un uomo, membro di un partito, è assolutamente deciso ad essere fedele in tutti i suoi pensieri esclusivamente alla luce interiore e a nient'altro, egli non può far conoscere questa risoluzione al suo partito. Ma allora egli è rispetto ad esso in stato di menzogna. È una situazione che può essere accettata solo a causa della necessità che costringe a trovarsi in un partito per prendere parte efficacemente agli affari pubblici. Ma allora questa necessità è un male, e bisogna porvi fine sopprimendo i partiti. Un uomo che non è deciso ad essere fedele esclusivamente alla luce interiore installa la menzogna al centro stesso dell'anima. Le tenebre interiori ne sono la punizione. Invano si tenterebbe di cavarsela con la distinzione tra la libertà interiore e la disciplina esteriore. Perché allora bisogna mentire al pubblico, verso il quale ogni candidato, ogni eletto, ha un obbligo particolare di verità. Se mi accingo a dire, a nome del mio partito, cose che giudico contrarie alla verità e alla giustizia, lo farò presente in un'avvertenza preliminare? Se non lo faccio, mento. Di queste tre forme di menzogna - al partito, al pubblico, a se stesso - la prima è senz'altro la meno cattiva. Ma se l'appartenenza a un partito costringe sempre, in ogni caso, alla menzogna, l'esistenza dei partiti è assolutamente, incondizionatamente un male. Capitava spesso di leggere negli annunci di riunioni: Il signor X. esporrà il punto di vista comunista (sul problema oggetto della riunione). Il signor Y. esporrà il punto di vista socialista. Il signor Z. esporrà il punto di vista radicale. Come faranno questi disgraziati a conoscere il punto di vista che debbono esporre? Chi possono consultare? Quale oracolo? Una collettività non ha lingua né penna. Gli organi di espressione sono tutti individuali. La collettività socialista non risiede in alcun individuo. Neppure la collettività radicale. La collettività comunista risiede in Stalin, ma è lontano; non gli si può telefonare prima di parlare in una riunione. No, i signori X., Y. e Z. consultavano se stessi. Ma poiché erano onesti, si mettevano innanzitutto in uno stato mentale speciale, uno stato simile a quello in cui li aveva messi spesso l'atmosfora degli ambienti comunista, socialista, radicale. 12 Biblioteca Gino Bianco

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