Diario - anno III - n. 5 - dicembre 1987

. [4]' . LA MONETA FALSA Mentre ci allontanavamo dalla rivendita dei tabacchi, il mio amico fece un'accurata suddivisione del suo denaro; nella tasca sinistra del gilè fece scivolare alcune monetine d'oro; nella destra, alcune monetine d'argento; nella tasca sinistra dei pantaloni, una quantità di grosse monete, e infine, nella destra, un. pezzo d'argento da due franchi che aveva esaminato attentamente. « Singolare e minuziosa ripartizione! », dissi fra· me. Incontrammo un povero che ci tese il berretto. Non conosco niente di più inquietante dell'eloquenza muta di quegli occhi supplichevoli, che contengono nello stesso tempo (per l'uomo sensibile, capace di leggervi) tanta umiltà, tanti 11improveri.Qualcosa di simile a questa complicata profondità di sentimento, la si trova negli occhi lacrimosi dei cani bastonati. Essendo l'offerta del mio amico molto più consistente della mia, gli dissi: - Avete ragione: dopo il piacere di meravigliarsi, non ce n'è uno più grande di quello di suscitare meraviglia. - Era la moneta falsa, - mi rispose lui tranquillamente, come per giiustificarsi della sua prodigalità. Ma nel mio miserabile cervello, sempre occupato a cercare la luna a mezzogiorno (di quale faticosa facoltà la natura mi ha fatto dono!), entrò di colpo quest'idea: che una simile condotta da parte del mio amico non era scusabile .se non come desiderio di provocare un evento nella vita di quel povero diavolo, e anche forse di vedere le conseguenze, più o meno funeste, che può far nascere una moneta falsa nelle mani di un mendicante. Chissà, forse poteva moltiplicarsi in tante monete buone! O poteva portarlo in galera. Un oste, per esempio, o un fornaio, avrebbero potuto farlo arrestare come falsario o come spacciatore di monete false. Oppure, quella moneta senza valore avrebbe anche potuto diventare, per un povero piccolo speculatore, la fonte di una ricchezza che sarebbe durata qualche giorno. E così la mia fantasia viaggiava, prestando ali allo spirito del mio amico e traendo tutte le deduzioni possibili da tutte le ipotesi possibili. Ma costui interruppe bruscamente la mia fantasticheria ripren7 Biblioteca Gino Bianco

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