Diario - anno III - n. 5 - dicembre 1987

dai circoli politici riformatori raccolti intorno a Sperànskij. Declina l'offerta di Kutusov di lasciare il suo reggimento e di accettare cariche ,militari più eminenti. Rimanda ,le nozze con Natascia allontanandosi per un anno da,lla Russia. Intorno a lui sembra allllllentare sempre di più quel vuoto, quel senso di distanza che lo 1sola dal suo ambiente, dalrla conversazione, dai riti dell'alta società fin dalla sua prima apparizione nel salotto di Anna Pàvlovna Scherer. Le sue ambizioni non riescono a ,seguire un progetto, un piano. È il suo stesso i11uminismo, si direbbe, a portarlo oltre le illusioni della ragione. Dopo la sconfitta di Austerlitz e la prima ferita ricevuta, Andrej non riesce a credere in nessun genere di strategia. Glausewitz e gli altri « scienziati » e consiglieri di guerra gli fanno l'impressione di sciocchi e vanitosi criminali, che cercano di fissare delle regole alla pratica del massacro e aH'azione di un'incakolabile e imprevedibile quantità di cause determinanti. Molto presto deluso dagli uomini in mezzo ai quali dov,rebbe esprimersi la •sua ambizione di ,gloria, Andrej guarda con occhi increduli la propria stessa vita privata. Quasi non sopporta di prenderla seriamente in considerazione. Ciò che sembra umiliarlo di più è il dover considerare Ja propria vita come un problema di cui occuparsi, e da riisolvere positivamente. « E voi? » chiese Pierre « quali progetti avete per l'avveni1re?» « P,rogetti? » ripeté. iironicamente il principe Andrej. « I miei progetti? » ripeté come meravigliandosi del senso di quella parola. « Ecco, vedi, mi sto costruendo una caisa. Per J'anno prossimo vogJio t-ra,s'1ocaredeJ tutto ... » Pierre scrutava in silenzio, ,fissamente, ii.,! viso invecchiato di Andrej. « No, volevo -sapere... » disse Pietire. Ma il ,principe Andrej Jo interruppe: « Ma perché parlare di me ... racconta, invece, raccontami del tuo viaggio, e tutto quello che hai fatto nei tuoi possedimenti». (II, II, 11) 69 Biblioteca Gino Bianco

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