timenti: quelli migliori e quelili peggiori. Cosl fa Olaudio con Laerte per liberarsi finailmente dii Amleto. Laerte ha infatti tutte le ragioni per vendicarsi di Amleto, che gli ha ucciso itl padre e ha causato la follia di sua sorellJa. (Kierkegaard, Diario: « Muovere qualcuno: no, non lo faccio. C'è chi legge i miei scritti, chi se li studia, chi li impaira a memoria, chi se ne serve quando deve predicare e insegnare ... Mio Dio, ma aUora io faccio più ma:le che bene! Solo tu, o Dio, puoi muovere un uomo. A me basta pensare a Te, che alfora la mia esistenza è al tuo servizio. ») Non si sairebbe ma:i deciiso ad agire se non fosse stato iJ suo nemico a offdrgtli l'occasione (il due1lo con Laerte), a stabi:Ji.re il tempo e il luogo del:la resa dei conti. Viene travolto dalle decisioni altrui. La sola cosa che ha saputo fare è uccidere per impulso improvV1i:so(Polonio dietro la tenda) o infierire amaramente contrn la « fragilità» femminile (Gertrude, Ofelia). Le sue non sono azioni, ma reazioni. L'insieme degli effetti di queste reazioni (e le continue dilazioni) si accumulano fino a travolge11lo: Se deve succedere ad.esso, non succederà più tardi, e se non succederà più tardi, vuol dire che deve succedere adesso. E se non succederà adesso, verrà pure il momento in cui dovrà succedere. Essere pronti è tutto ... (V, 2) E quando a11Lfaine arriv,a l'azione lungamente preparata, attesa e rinviata, è un rapido accava1 tlarsi di equivoci e di scambi. Gli inganni preparati da entrambe le parti non favoi.ii:scononessuno. L'azione casuale prevale s,u queYa predisposta. Si impone una generale confusione che conduce ra,pi'damente a morte tutti i protagonisti. • Cosl l'azione non ristabHisce l'ordine e la giustizia, e non realizza neppure una vendetta. Non muore soltanto chi avrebbe merita,to di morire, muoiono anche gli innocenti. 58 Biblioteca Gino Bianco
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