Diario - anno III - n. 5 - dicembre 1987

CHE COS'È UN EROE Amleto, AJ,ceste,Andrej 1. « Ah, canaglia! » Da quakhe tempo, non so ,p'erché, ho perduto il mio buonumore, non mi esercito in nessuna cosa, e sono in uno stato cosi melanconico che la terra, questo armonioso edificio, mi fa l'impressione di uno sterile promontorio, e questa meravigliosa volta dell'aria, se volete saperlo, questo luminoso firmamento, mi sembra solo uno sporco aggregato di vapori avvelenati. E l'uomo, poi, che capolavoro! [ ... ] Non me ne importa niente di questa quintessenza di polvere. No, l'uomo non mi dà gioia. E la donna neppure ... (Amleto, II, 2) Non si riesce a immaginare Amleto sul trono, con la corona in testa. Amleto: cioè l'eroe-fig1io, o l'eroe che non può essere padre, né marito, né re. La sua sovranità è legittima ma impraticabile. Sappiamo che dovrebbe essere lui il vero re, e sappiamo ailtrettanto chiaramente che non lo sarà mai. Il suo compito è la vendetta. Deve fare giustizia di chi si è impadronito ingiustamente del potere. Ma quel potere non lo attrae, piuttosto lo annnoia, e Amleto disprezza chiunque lo eserciti, re e cortigiani. Tutto l'ordine sociale, al centro del quale c'è la figura di un re legittimo o hl:legittimo, è per lui una rete di uggiose cerimonie, di wote apparenze, di bugie e di inganni. Prendervi parte è noioso, è molto noioso, prima ancora che degradante e ridicolo. Pur non sapendo ancora dalilo spettro del padre la verità sull'accaduto, Amleto ha il presentimento del male che domina il regno di Danimarca e forse ogni regno: falsità, irrealtà, separazione fra ') Biblioteca Gino Bianco

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