Diario - anno III - n. 5 - dicembre 1987

Domenica. Sto viaggiando da mezz'ora in riserva di benzina. Dopo una ventina di distributori sacramentalmente « chiusi », finalmente ne trovo uno con l'omiai insperato cartello «aperto». Esce dalla porta un vecchietto. Potrebbe essere il nonno, rimasto a casa, mentre figli e nipoti « fanno festa » da qualche parte. Mentre mi fa il rifornimento gli dico: « Ho l'impressione che questo sia l'unico distributore aperto in tutta la vallata. » Annuisce: « Credo anch'io. » Poi, dopo qualche secondo: « Resta da decidere se sono il :più furbo o il più stupido ... » In confessionale, dopo pochi stringati accenni a .proprie veniali mancanze, passava subito a esporre le sue lamentele: come il marito si ubriacava, la maltrattava, le lesinava il denaro; il bottegaio la imbrogliava; la vicina non la salutava; certi ragazzetti le mancavano di rispetto; i disturbi di cui soffriva, cos'aveva detto il medico; il .figlio scavalcato in graduatoria da un raccomandato; la nuora spendeva troppo; un'amica aveva messo in giro contro di lei la voce...; il marito d'una cugina aveva abbandonato la famiglia per una ragazzina... « Sono una martire » era il suo intercalare. Il confessore doveva ogni tanto interromperla: « Signora, lei deve dirmi i suoi peccati, non quelli degli altri ... » Era lo stesso .prete a farcene gustosamente il racconto. Tuttavia, se quella donna era un po' un caso limite, il prete conveniva che molte confessioni, soprattutto di donne mature e anziane, seguivano fa stessa falsariga, e il suo compito, anziché ammonire, correggere, imporre .pentimento e penitenza, era piuttosto quello di confortare, metter pace, invitare alla rassegnazione... Anche la filantropia, come tutto, dipende dalla pubblicità. Iniziative quali l'invio di viveri a popolazioni affamate, la raccolta di fondi per le ricerche sull'Aids, l'assistenza ai ciechi, devono ubbi42 Biblioteca Gino Bianco

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