Diario - anno III - n. 5 - dicembre 1987

scelti accuratament~, si- direbbe, in virtù della loro insignificanza. « I ragazzidell'85, i ragazzidel '77, i ragazzidel '68, i ragazzidel '45 » sorridono contenti, uniti dalla loro adolescenza coatta, assolutamente innocui. È il pubblico dell'Upim, 1 consumatori di caramelle Golìa e della Pasta del Capitano. Chi è Marx? Un filosofo che diceva che « le merci non vanno da sole al mercato», in altre parole uno che aveva capito la funzione della pubblicità. Chi è Leo Spitzer? È l'autore di un saggio sulla pubblicità delle arance di California. E Roman Jakobson? Un linguista famoso per la sua analisi stilistico-retorica di « I Like Ike », lo slogan pubblicitario coniato per la campagna elettorale. di Eisenhower alla presidenza degli Stati Uniti. La pubblicità è infallibile. Vende tutto. Anche una rivista come ~ Diario », adeguatamente promossa, potrebbe passare a vendere dieci o ventimila copie. Con una pubblicità adeguata: che reclamizzi. il prodotto per quel che non è. « Caracome lei, non c'è nessuna » annuncia la réclame a tutta pagina d'una famosa penna stilografica. Il messaggio è -inequivocabile, ma il gioco sul doppio significato di << cara » potrebbe voler attenuare la brutalità· dell'equivalenza valore = denaro, associandovi vagamente l'a.ffetto. Quasi che agisse ancora una flebile eco del precetto borghese che vieta l'esibizione della ricchezza sotto pena di passare per parvenu. Sancta simplicitas! « La stilograficapiù cara del mondo, » si legge più sot•to, ~ Oro massiccio 18 carati. Cesellataa mano. Lire 10.150.000 ... » Se di qualcosa ci 'si•preoccup'a non è già 40 Biblioteca Gino Bianco

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