Diario - anno III - n. 5 - dicembre 1987

dei mezzi, questi erano sempre impazienti di agire concretamente, senza aspettare l' « ora x » stabilita dall'alto; diffidenti di tattiche e strategie, credevano che le idee giuste devono essere messe in pratica subito e a cominciare da se stessi, senza perdere tempo, anche se i tempi non siano ancora «maturi» ... (Tutti abbiamo incontrato delle persone cosiffatte che, se il programma fosse stato, per avventura, di vuotare il mare, prima ancora di porsi il problema degli strumenti idonei, delle forze occorrenti e dei tempi necessari, si sarebbero messi subito all'opera con un paio di secchi a far la loro parte ...) Gli uni e gli altri erano puntualmente bollati dai funzionari e intellettuali di partito come anarchici, opportunisti, individualisti, illusi pericolosi, piccoloborghesi, agenti provocatori, « anime belle »... Pretendere di « salvarsi l'anima »: quale inaudita sfacciataggine! Non mi interessa qui discriminare le posizioni che hanno fatto ingiustamente le spese di tali giudizi sommari dai moltissimi casi in cui invece quei giudizi, a dispetto della disonestà procedurale, colpivano nel segno. Mi preme piut,tosto constatare la totale caduta in disuso di quelle formule. Non tanto perché sia invalso un costume di maggior tolleranza ideologica (i cani da guardia ora riciclati in cani da salotto), ma per mancanza di materia; non perché il fatto non costituisca più reato, quanto perché il fatto non viene più commesso. Quando anche si trovasse ancora qualcuno che rivendichi la propria autonomia di pensiero e d'azione, come si potrebbe oggi tacciarlo d'« anima bella», di voler « salvarsi l'anima», vale a dire di nascondere la losca intenzione di passare al campo nemico? Esiste più il nemico? La controistanza è stata inglobata (come già previsto da Adorno quarant'anni fa). La società totale è un fatto compiuto. Nessuno vuol più far nulla in proprio. Tutti lavorano, si divertono e fottano collettivamente: .partiti, gruppi, associazioni, settori, categorie, fasce di reddito, scaglioni, cooperative, corporazioni, livelli, cartelli, consorzi, consigli, aggregazioni, correnti, chiese, leghe, confraternite, giunte, cosche, confederazioni, coordinamenti, club, tifoserie, commissioni, comitati, comitive, condominii... Tutti partecipano con fervore pro quota, societariamente, sindacalmente, mutualisticamente, assemblearmente, telefonicamente, televisivamente, via satellite ... Ora che « coscienza », « responsabilità personale », 38 Biblioteca Gino Bianco

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