sconfitte, e non per caso o per mera sventura, bensl fata1 lmente ed esistenzialmente ». La formula vorrebbe nobilitare il destino del « vinto » Schmitt, rifiutando la volgarità del « caso » e della « sventura » e chiamando in causa gli arcana dell' « esistenza » e del « fato». Quanto a concetti quali responsabilità e colpa, non sono neppure degni d'essere nominati. È fin troppo vero che « la storia è sc11ittadal vincitore », e non c'è dubbio che il teorico del decisi,onismo e della dittatura abbia sempre trovato che oiò non solo era vero ma, secondo i suoi pr,inclpi, anche giusto. Dopo la sconfitta, cambia idea. Col solito gesto perentor,io, decide che, come Tocqueville è stato il più grande storico del suo secolo, cosl spetta al vinto Schmitt scrivere la storia, pronunciare la parola della verità. Nel saggio su TocqueviUe, che è del '46, ciò è ancora implicito, benché chiarissimo. In un'intervista rilasciata nel 1982 la conferma non potrebbe essere più esplicita e arrogante: « Le vaincu ecrit l'histoire. Non i'l vincitore. I greci. A Norimberga i tedeschi hanno vinto la guerra. » 7 Ma i tedeschi non sono i greci. Semmai avrebbero voluto essere i romani, e per qualche tempo c'erano anche riusciti; poi gli è andata male. L'i-mperialista fa1lito non può recitare la parte deHa vittima dell'imperialismo. Lo schiavJsta mancato non può parlare a nome degli schiavi. Il processo di Norimberga è stato un delitto giuridico. Ma non secondo la teoria di Schmitt, per oui il diritto è la forza. E non perché Goering, Rosenberg ecc. non meritassero la morte: se delle canaglie impiccano altre canaglie, non per questo le vJttime cessano dJ essere canaglie. H processo di Norimberga è stato un delitto i:n famiglia. 8 Brecht: « Norimberga: la controrivoluzione divora i pro7 Nella stessa intervista Schmitt definisce Ex captivitate saltts « libro chiave per comprendere ciò che è successo in Europa e in Germania nell'ultimo secolo ». Manco a dirlo, la nostra critica ha abboccato subito alla spacconata autopubblicitaria. Un « libro chiave » non è cosa che capici tutti i giorni... « Per comprendere quel che è successo in Europa e in Germania nell'ultimo secolo » il libro non è di alcuna utilità. Una curiosa « chiave », che serve solo a chiudere. 8 Parlo per gli anglo-franco-americani piu che per i rus9i. Quando a Yalta venne fuori il problema di che cosa fare, a guerra vinta, di Hitler e soci, Stalin propose di impiccarli non appena presi. Churchill insorse indignato contro tanta barbarie e pretese che ci si impegnasse a sottoporli a un -« regolare » processo. Delle due soluzioni, quella di Stalin aveva almeno il pregio di non essere ipocrita. 34 Biblioteca Gino Bianco
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