Diario - anno III - n. 5 - dicembre 1987

obiettive consegnate all'opera scientifica del giurista. « Chi sei tu? Tu quis es? Domanda abissale» commenta inevitabilmente Schmitt. Domanda, direi piuttosto, indiscreta, nonché intimidatoria, dato che l'interrogato si trova in quel momento incarcerato (ci resterà per un anno e ne usdrà nel '47 col verdetto « non punibile», ancorché, secondo l'accusa, « il maggior criminale dal punto di vista morale»). Domanda soprattutto ingenua, trattandosi di un tipo come Schmitt. Che infatti si guarderà bene dal soddisfare la specifica curiosità di Spranger, il che mi sembra giusto, ma anche que1la del lettore al quale il libro si rivolge sotto l'ingannevole specie della confessione. Comunque, se Schmitt non risponde, qualcun altro l'ha fatto. Il citato Mercadante, senza venir meno ai suoi compiti di panegirista, ammette che « Il giudizio su1la persona di Schmitt è sempre stato controverso » e riporta la testimonianza di Hans J. Morgentau, il quale dopo una visita a Schmitt conclude: « Ho appena finito di incontrare il più cattivo degli uomini viventi ». Giudizi cosi estremi sono molto rari e fanno sempre una certa impressione. Tanto più mi colpisce che possano essere citati en passant, quasi per scrupolo filologico, sen2ia sentire il bisogno del minimo commento, come per cosa di nessunissima importanza. Altrettanto radicale, ma ampiamente motivata, la condanna di Hans Mayer: Dal punto cli vista morale e del carattere, Schmitt è forse l'uomo più malvagio che ho conosciuto nella mia vita, un uomo che ha costantemente tradito tutti e tutto (...) Schmitt è l'esempio del traditore nato, traditore di idee, traditore di uomini, di amici e cli nemici... 6 Segue un lungo elenco di cinici voltafaccia, di porcate universitarie ai danni di maestr,i e colleghi, per propiziarsi il potere e far carriera. Mayer documenta il suo antisemitismo e ricorda come Schmitt avesse giustificato pubblicamente con argomenti giuridici le stragi del 30 luglio '34 ordinate da Hitler. Infine, l'eclisse delle sue fortune non daterebbe dal '36 ma dal '42 e soltanto perché cade in disgrazia il suo protettore Goering. (Mayer riferisce anche un buffo infortunio in cui era incorso Schmitt che, come in genere gli intellettuali ossessionati dalla no6 « Linea d'ombra» n. 14, maggio 1986. 31 Biblioteca Gino Bianco

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