co, della natura, dei tavolini spiritici, sarebbe preferibile a quella del progresso, basato soltanto sulla vanità. Il negro ha la superstizione della luna; il cavallo quella della frusta. L'uomo ha preso quale idolo se stesso. Presto si eleggerà Dio con il suffragio universale. Una conseguenza singolare dello sviluppo attuale della stampa è che i principi che prima erano enunciati dall'alto della cattedra, con l'autorità del sacerdozio, sono oggi proclamati e difesi dall'onorevole corporazione dei giornalisti di professione, al di sotto dei quali non s'incontrano più che le spie di polizia. Ho incontrato ieri un tale, abbastanza equivoco, strano, che m'ha fatto fantasticare. Personaggio molto occupato in diavolerie. « Una sola cosa porta veramente sfortuna », dice, « gli auguri di Capodanno. Nessuno lo sa, ecco perché l'umanità è cosl infelice... ». [14] [ ...] Il rischio maggiore della vostra iniziativa, è di diventare una fiera, un'esibizione di impotenza e di vanità, di mediocrità. Cinque o sei poeti per sera! Grand Dio! Ce ne sono forse dieci, nei secoli fecondi. Questo mi fa venire in mente la chiusa di un articolo di un giornale belga, a proposito del funerale (civile) di Armellini. Descrizione minuziosa del catafalco. E poi: « ... Dietro veniva L'INNUMEREVOLE MOLTITUDINE DEI LIBERI PF.NSATORI ». Ora, quanti ce ne sono mai stati in tutta la storia? [ ...] [ ...] A eccezione di Chateaubriand, di Balzac, di Stendhal, di Mérimée, di Vigny, di Flaubert, di Banville, di Gautier, di Leconte 25 Biblioteca Gino Bianco
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