Diario - anno III - n. 5 - dicembre 1987

Impossibile scorrere una gazzetta qualsiasi, di non. importa che giorno, mese o anno, senza -trovarvi, a-ogni riga, i segni della più spaventosa perversità umana e, in pari. tempo, le più stupefacenti vanterie di probità, di bontà, di carità, e le più sfrontate affermazioni riguardo al progresso ,e alla civiltà. Ogni giornale, dalla prima all'ultima riga, non è che un contesto d'orrori. Guerre, delitti, furti, 1mpudicizie, torture, delitti dei principi, crimini delle nazioni, delitti dei privati, un'ebrezza d'atrocità universale. E con questo disgust,ante aperitivo -l'uomo. civile accompagna il suo pasto d'ogni mattina. Tutto, in questo mondo, trasuda il delitto: il giornale, i muri e il volto dell'uomo. Non capisco come .una mano pura possa toccare un giornale senza una convulsione di disgusto. (13] ' Il commercio non è che un insieme di stratagemmi infami. I commercianti detti onesti lo sanno bene, e questo spiega la loro riservatezza e la loro gentilezza· sistematica. Si sentono colpevoli. Le repubbliche latine d'America, sempre irrequiete, ·sempre in stato d'insurrezione, sono forse le sole istituzioni verso le quali si possa ,provare un po' di simpatia. Questo, perché si son fatte una regola della bizzarri~ nella violenza. In fin dei conti, Ja gente vi si accoppa_. Questo nuovo culto del progresso, caro ai pigri e ai bricconi, caratterizzerà il secolo. Perché la stupidità rende omaggio a se stessa. La negazione di Dio per opera delle macchine a vapore. Della necessità delle superstizioni. , . . La superstizione più volgare, superstizione dell'acqua, del fuo24 Biblioteca Gino Bianco

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