degli uomini non ne vogliono più sapere. Altri che, come schiavi negri in fuga, impazziti d'amore, lasciano, certi giorni particolari, le loro province per venire in città a sgambettare per un'ora intorno a una bella cagna, un po' negligée nella sua toilette, ma fiera e riconoscente. E sono puntualissimi, senza bisogno di agende, appunti e portafogli. Forse conoscete anche voi il pigro Belgio, e avete ammirato come me tutti quei cani vigorosi che tirano la carretta del macellaio, della lattaia o del fornaio, e che testimoniano con il loro trionfale abbaiare dell'orgoglioso piacere che provano nel rivaleggiare con i cavalli. Eccone due che appartengono a una categoria ancor più civilizzata. Permettetemi di introdurvi nella camera del saltimbanco assente. Un letto di legno dipinto, senza cortine, con le coperte che penzolano sul pavimento, infestate di cimici, due sedie impagliate, una stufa di ghisa, uno o due strumenti musicali sconquassati. Che triste mobilia! Ma guardate, vi prego, questi due personaggi, vestiti di abiti logori e sontuosi, acconciati come trovatori o come militari, che sorvegliano con un'attenzione da stregoni l'opera senza nome che cuoce a fuoco lento sulla stufa accesa, e al centro della quale si drizza un lungo cucchiaio piantato Il come una di quelle pertiche alzate in aria che ,annunciano il compimento dei lavori edilizi. Non è forse giusto che degli attori cosi pieni di zelo si mettano in cammino dopo aver ristorato ll loro stomaco con una buona zuppa sostanziosa? E non perdonerete un po' di sensualità a questi poveri diavoli che devono affrontare tutti i giorni l'indifferenza del pubblico e le angherie di un direttore che si mette in tasca quasi tutto e che si mangia, lui da solo, più minestra di quattro attori? Quante volte ho contemplato, sorridente e intenerito, tutti questi filosofi a quattro zampe, questi schiavi sottomessi, compiacenti e devoti, che il dizionario repubblicano potrebbe ben qualificare ufficiosi, se la repubblica, troppo preoccupata della felicità degli uomini, avesse il tempo di occuparsi dell'onore dei cani! E quante volte ho pensato che forse c'era da qualche parte (è possibile, in fondo) una ricompensa a tanto coraggio, a tanta pa17 Biblioteca Gino Bianco
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