Diario - anno III - n. 5 - dicembre 1987

In quello stesso momento, sentii una voce che mi sussurrava all'orecchio, una voce che riconobbi immediatamente; era quella di un buon Angelo, o di un buon Dèmone, che mi accompagna dovunque. Se Socrate aveva il suo buon Dèmone, perché io non dovrei avere il mio buon Angelo? Perché non dovrei avere, come Socrate, l'onore di ottenere una patente di follia con la firma dell'acuto Lélut e dell'accorto Baillarger? È questa la differenza fra il Dèmone di Socrate e il mio; che quello di Socrate gli si manifestava soltanto per proibire, avvertire, impedire; mentre il mio si degna di dare consigli, di suggerire e di persuadere. Il povero Socrate aveva solo un Dèmone proibitore; il mio è un grande affermatore, il mio è un Dèmone d'azione, o Dèmone di lotta. Dunque la sua voce mi sussurrava questo: « È uguale a un altro soltanto colui che ne dà prova, e è degno di libertà solo colui che sa conquistarla ». Immediatamente saltai addosso al mendicante. Con un solo pugno gli tappai un occhio, che in un momento gli diventò grosso come una palla. Mi spezzai un'unghia per rompergli due denti, e dato che non mi sentivo forte abbastanza, essendo nato delicato ed essendomi esercitato poco nella boxe, per accoppare rapidamente il vecchio lo agguantai con una mano per il bavero, e con l'altra lo afferrai alla gola e mi mis,i a sbattergli energicamente la testa contro un muro. Devo confessare che avevo preliminarmente ispezionato i dintorni dando un'occhiata, e mi ero accertato che in quella periferia deserta mi sarei trovato abbastanza a lungo fuori della portata dei poliziotti. Avendo poi steso a terra l'infiacchito sessantenne con un calcio nella schiena tanto forte da rompergli le scapole, afferrai un grosso ramo che era Il per terra e lo picchiai con l'ostinata energia con cui i cuochi ammorbidiscono una bistecca. Ad un tratto - ecco il miracolo! e la gioia del filosofo che verifica l'eccellenza della sua teoria! - vidi quella vecchia carcassa girarsi, rialzarsi con un'energia che non avrei mai sospettato fo una macchina cosl singolarmente sconquassata e, con uno sguardo di odio che mi parve di buon augurio, quel decrepito brigante si gettò su di me, mi pestò tutti e due gli occhi, mi ruppe quattro 14 Biblioteca Gino Bianco

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