Diario - anno III - n. 4 - gennaio 1987

vergogrtosa, approfittando direttamente, sfacciatamente dell'eccessiva, abbrutente fatica di questi schiavi (e non sto a parlare delle fatiche di quei milioni di schiavi dell'industtia, del cui abbrutente lavoro: samovàr, argenterie, carrozze da diporto, macchine, ecc. ecc., essi -vengono ad approfitta-re); fra questa gente vivono tranquil!li degli individui, i quali credono di essere, gli uni cristiani, gli altri talmente evoluti da non aver più bisogno del cristianesimo o di qualsivoglia altra religione, tanto superiori si reputano a queste cose. E vivono, costoro, frammezzo a simili orrori, e se n'accorgono e non se n'accorgono, e tranquillamente trascorrono così i loro anni, persone spesso di buon cuore, vecchi, vecchie, giovanotti, madri, bambini: infelici bambini, pervertiti via via, preparati via via a divenire moralmente ciechi. Ecco un vecchio, proprietario di migliaia d'ettari di terreno, ~capolo, vissuto da quando è nato nell'ozio, rrella voracità e nella lussuria, il quale, leggendo gli articoli di « Tempi nuovi», si meraviglia dell'ottusità del governo, che concede agli ebrei l'ammissione alle università. Ecco l'ospite di cositui, ex-governatore, a cui sono stati mantenuti gli emolumenti, membro del senato, il quale approva di tutto cuore quanto viene leggendo a proposito d'un congresso di giuristi, che hanno riconosciuto la necessità della pena di morte. Ecco il loro antagonista, Nikolài Pjetròvic, il quale, leggendo le « Informazioni russe», si meraviglia della cecità del governo, che permette la « Lega del popolo russo» e... Ecco una gentile, buona mamma, che legge alla sua bambina la storia del cane Fuks, che aveva compassione dei coniglietti. Ed ecco questa cara bambina, che vede, durante la passeggiata, degli altri bambini, scalzi, affamati, intenti a rosicchiare le mele verdi cadute dall'albero, e che si va abituando a vedere in quei bambini non già se stessa, ma qualche cosa sul genere d'una scena di teatro, d'un paesaggio. Come mai avviene questo? (Agosto-Settembre 1910) 80 Biblioteca Gino Bianco

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