al pagliaio la paglia del grano che già era stato trebbiato, e qui sullo spiazzo separarono il seme e la pula daHe spighe rimaste: poi andarono all'isba. L'isba, anche qui, era nera di forno, ma era stata preparata per l'occasione, e la tavola era circondata di panche, cosicché butti quanti, dopo aver pregato rivolti alle icone (erano, oltre i padroni di casa, nove persone), poterono sedersi a mangiare. Zuppa di pane, patate lesse con kvas. Mentre mangiavano, entrò nell'isba un mendicante monco, con una sacchetta a tracolla e un grosso bastone. - Pace a tutta 'la casa. Un boccone di pane. Datemi qualche cosa per amore di Cristo. - Ci penserà iJ Signore, a darti, - esclamò la massaia, ch'era la nuora del vecchio, anche lei già avanti negli anni. - Cerca in quakh'akro posto. Il vecchio stava là ritto presso la porta dello sgabuzzino. - Taglia una fetta, Màrfa: sarebbe una mala azione. - Io sto a pensare, invece, che sl e no basterà a noialtri. - Oh, sarebbe una mala azione. Màda. Se al Signore vuoi obbedire, a mezzo cogli altr,i devi spartire ... Taglia giù! Màrfa obbedì. I,l mendicante s'allontanò. I trebbiatori si levarono, pregarono, ringraziarono i padroni di casa, e se n'andarono a riposare. Mitrij non si coricò: fece una corsa allo spaccio a comperarsi un po' di tabacco. Aveva una voglia rabbiosa di fumare. E là, tra una chiacchiera e l'altra con un contadino di Djèmeno, s'informò dei prezzi del bestiame (bisognava per forza che vendesse la vacca); cosicché, quando fu di ritorno, già gli altri avevano ripreso il lavoro. E il lavoro, sempre di quel passo, continuò fino a se-ra... Ed ecco: fra questa gente schiacciata, ingannata, che fu depredata del suo, e continua a esser depredata e corrotta, a essere uccisa lentamente dall'insufficienza di cibo e daU'eccesso di lavoro; fra questa gente, mischiati ad essa a ogni passo, con la loro vita oziosa, 79 BibliotecaGino Bianco
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