Diario - anno III - n. 4 - gennaio 1987

- E perché non si dovrebbe as,pettare! - esclamò il cocchiere, mentre, fra sé, pensava: « Chissà a che scopo fanno attaccare, quando poi non partono! Abbiamo fatto, insieme coi garzoni, una sfuriata da non dirsi, e adesso, sta' un po' qua a dar da mangiare ai tafani ». - Faccio subito, faccio subito. E AJeksàndr Ivànovic s'era già avviato in camera sua, quando tornò suoi suoi passi, e domandò a Nikolàj Pjetròvic del contadino ch'era venuto a chiedere aiuto: - L'hai visto, tu? - È un ubriacone, ma davvero è in condizioni pietose ... Per favore, fa' presto! Aleksàndr Ivànovic si recò in camera, tirò fuori il buvard e tutti gli accessori _per scrivere, scrisse la lettera, sitaccò uno chèque dall libretto, lo riempl per centottanta rubli, e, ponendolo ne11abusta, consegnò tutto a Nikolàj Pjetròvic. - Arrivederci, dunque! In atitesa della colazione, Aleksàndr Ivànovic si dedicò ai giornali. Egli leggeva soltanto le « Informazioni dalla Russia » e il ,< Discorso »; qualche volta, la « Parola rus·sa »; ma i « Tempi imovi », a oui il padron di casa era abbonato, non li prendeva mai in mano. Trascorrendo imperturbabilmente e abitudinariamente dalle notizie politiche (che rigua•rdavano atti di regnanti, di presidenti, di ministri, o decisioni di parlamenti) ai teatri e alle novità scientifiche e ai suicidi e al colera e aUe poesiole, Aleksàndr Ivànovic senti d'improvviso il campanello che chiamava a colazione. Grazi-e alJo sfaccendare di più di dieci persone, che s'occupavano esclusivamente di questo (a contarle tutte, lavandaie, ortolani, fuochisti delle stufe, cuochi, sguatteri, camerieri, econome, lavapiatti), la tavola stava là apparecchiata con otto copeDti dalle posate d'argento, con caraffe e bottiglie d'acqua, di kvas, di vini diversi, d'acque minerali, tra lo sfolgorio dei cristaHi, della tovaglia, delle salviette: e due camerieri, senza tregua, correvano di qua, di là, portando, porgendo, deponendo nel piatto antipasti, cibi d'ogni sorta, freddi e caldi. Senza tregua la padrona di casa parlava, riferendo tutto ciò che faceva, pensava, diceva; e tutto ciò che faceva, pensava e diceva lei, tutto (com'era convinta da un pezzo) era ecce1J.ente, e 75 Biblioteca Gino Bianco

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