Diario - anno III - n. 4 - gennaio 1987

gni, ma anche i superiori gli avevano espresso apertamente la loro certezza ch'egli avrebbe raggiunto i sommi gradi gerarchici. Più effetto di tutto aveva avuto su lui, in questo senso, l'ammonizione dell'archierèj, il quale era venuto a sapere d'una disputa teologica, svoltasi fra Solovjòv e l'insegnante, sul significato della chiesa universale: disputa nella quale il presule aveva riconosciuto che la ragione era dalla parte di Solovjòv. E l'archierèj, fatto chiamare Solovjòv, gli aveva detto così: - Conosco e ho sentitto lodare tutti i .tuoi meriti: e, sebbene nella controversia con padre Macario la verità stia dalla parte tua, occorre che tu non ti lasci trasportare dalla tua veemenza, e che moderi te stesso, in modo da non offendere il vecchio. Tieni sempre a mente che in quella posizione di ,primato, nella sfera ecclesiastica, alla quale tu tendi, e che, secondo ogni probabilità, raggiungerai, sono necessarie cautela e saggia moderazione. Ora puoi andare. E, udendo queste parole, Solovjòv aveva compreso d'un tratto che dentro di lui, insieme col desiderio di servire Dio e di vivere per l'anima, si nascondeva anche un altro, ignobile sentimento: un desiderio d'onori e di gloria mondana. E, compreso questo, aveva concepito d'un tratto una tale avversione per se stesso, ch'era ricorso alla decisione di abbandonare la carriera monastica. Senonché, abbandonando la carriera monastica, condizione necessaria per entrare in quella sacerdotale era il matrimonio. Il padre, ch'era ancora vivo a quell'epoca, gli aveva già procurato la fidanzata e la parrocchia. Ma l'idea di contrarre matrimonio all'unico scopo di diventar titolare d'una data parrocchia, riusciva talmente antipatica a Pjòt,r Fjodorovic, gli pareva talmente contraria alla morale, che non aveva saputo risolversi a quel passo, e, con immenso rammarico dei genitori, aveva rifiutato anche il posto di parroco. Gli restava, ormai, una cosa sola: l'insegnamento elementare tra il popolo. E Solovjòv aveva preso un posto d'insegnante elementare nel borgo di Nikòlskoje-Porchunovo. Questo posto, ottenutogli da uno dei suoi professori, che lo aveva caro (Solovjòv aveva avuto sempre la fortuna d'esser caro a molta gente), era assai vantaggioso, giacché, oltre lo stipendio della scuola, gli dava modo di dar lezioni in privato, ottimamente retribite, ai bambini del maresciallo della nobiltà del destretto, Porchunov. E Solovjòv era entrato infatti in 61 Biblioteca Gino Bianco

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