allegra, una voce gridò: - Chi sei? Parla, sennò t'annaffio. E si senti un rumore di piedi scalzi che venivano. tra lo scricchiolio dell'assito, qua verso la finestra. - Ah, Misa! Chissà che vai girando, la notte? Va', va' pure alla porta, t'apro subito. Solovjòv lasciò entrare Njeustròjev, accese la piccola lampada, e, seduto sul suo letto schiacciato, incavato a barchetta, stropicciandosi uno contro l'altro i piedi scalzi, incominciò a domandare a Njeustròjev perché fosse venuto, e che cosa gli occorresse. Nella stanza, oltre il lettino, c'era una tavola nell'angolo di fronte con delle icone, molte icone, con una lampadetta davanti, e accanto alla tavola due sedie; degli altri angoli, uno era occupato da libri, .l'altro da un baule di biancheria. Njeustròjev s'era seduto alla tavola, e raccontava a Solovjòv che s'era accomiatato da tutti e partiva per quell'affare di cui era informato. Solovjòv restava in ascolto, la testa piegata da un lato, sogguardandolo di sbieco. Solovjòv era un pochino più anziano di Njeustròjev, e di tutt'altra complessione. Era alquanto più alto di statura, un po' curvo, con due lunghe braccia che, nel discorrere, agitava con particolare frequenza ed ampiezza di gesti. E anche il viso di Solovjòv era tutt'altro dal viso di Njeustròjev. Prima d'ogni altra cosa facevano spicco, nel v.iso di Solovjòv, i grandi, quasi rotondi, buoni occhi d'un azzurro color cielo, ai quali sovrastava diritta e spaziosa la fronte. I capelli li aveva abbondanti, ed era tutto ricciuto sia in testa che nella barba; il naso piuttosto largo, e la bocca grande. Il sorriso, molto frequente, gli scopriva una dentatura guasta. - Be', cosa vuoi che ti dica, - esclamò Solovjòv, quando Njeustròjev gli ebbe raccontato tutto ciò che sentiva il bisogno di raccontargH. - Cosa vuoi che ti dica: va' un po'! Bada, soltanto, che... - incominciò Solovjòv, gesticolando con la destra, mentre con la sinistra tratteneva la coperta che gli scivolava dal letto. - Lo so, lo so: le conosciamo le tue teorie; peccato, però, che siano molto lente! - Chi va piano... 55 Biblioteca Gino Bianco
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