V. Appunto nelle ore tarde di quella sera, in cui Ivàn Fjòdorovic Porchunov, giocando a vint, non sapeva dominare un empito d'esultanza a veder come, - dopo aver dato al dottore (suo compagno di partita) il sette di quadri, affinché quello, giocate le sue carte, lo facesse tornare in mano a lui, e un grande schelem senza atout potesse esser vinto -, tutto si svolgeva a seconda delle sue previsioni; appunto in quel frattempo, nell'ampio salotto della sua antica casa a Porch,inovo-Nikolskoje, la moglie d'Ivàn Fjòdorovic, Aleksàndra Nikolàjevna Porchunova, stava a colloquio con l'istitutore in procinto di partire, dopo dieci mesi passati in casa loro: con quel Njeustròjev, precisamente, di cui Ivàn Fjòdorovic aveva parlato là in città coi suoi collaboratori. Aleksàndra Nikolàjevna, nonostante i suoi quarantacinque anni e i sei figli, era ancora bella, di quella bellezza serotina, o autunnale, propria della donna ancor piena di vita alle soglie del declino della vita femminile. Due grandi occhi grigi, un naso diritto, folti capelli ricciuti, una bocca sensibile, che aveva ancora (finti o naturali) tutti e candidi i denti; un bianco, tenero incarnato, e altrettanto splendide le mani, accuratissime, con un anello ciascuna. Poco bella era in lei soltanto la pienezza eccessiva, e lo sviluppo sproporzionato del seno. Indossava un semplice, ma elegante vestito di seta, con un collettino bianco. Seduta sul divano, parlava febbrilmente, agitata, mentre lo sguardo, aderente e intenso, le stava fisso negli occhi al giovane che le sedeva di fronte. Questi era un uomo di mediocre statura, piuttosto magro, di complessione ben proporzionata, con muscoli poco sviluppati e con un viso buono, intelligente: stretto il taglio degli occhi, tagliati corti i capelli fitti, nette e nere le sopracciglia, e ugualmente i baffi e la barbetta. Il tratto che, senza volerlo, si notava per primo sul suo viso, era il mento prominente, con una fossetta nel mezzo. - Quel che vi sto dicendo, ve lo dico non per me stessa, per quanto dispiacere mi possa dare restare senza di voi... ve lo dico per i bambini! - escl.amò la signora, e arrossl. - Ma nell'interesse 51 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==