compreso la condizione ancor peggiore dell'operaio. Degli esseri umani (donne deboli, malati, bambini), per dodici ore su ventiquattro, rovinandosi la vita, lavoravano a produrre inutili sciocchezzeper i ricchi: confetture, profumi, oggettini di bronzo, e ogni sorta di quisquilie. E codesti ricchi, tranquillamente, ammassavano nei loro bauli, pieni zeppi da sfasciarsi, i danari ricavati da questo spreco di vite umane. E cosi una generazione succedeva all'altra, e non c'era nessuno che s'accorgesse, che si volesse accorgere, né dell'ingiustizia, né della follia di questo stato di cose. Ll a Mosca, egli aveva concepito un odio più grande che mai per quelle persone che favorivano e mantenevano l'ingiustizfa, mentre l'animo gli s'apriva sempre più a una speranza che fosse possibile distruggere tale ingiustizia. Ma la sua dimora a Mosca non era durata neppure un mese. Era stato arrestato in un'adunanza d'operai, processato e condannato a tre mesi di carcere. In carcere, nel camerone comune, aveva dapprima fatto amicizia con altri social-rivoluzionari come lui; ma, quanto più da vicino li conosceva, tanto più se ne sentiva scostare dall'orgoglio, dall'ambizione, dalla vanità, da:lla rivalità che li animava. Con più serietà, con più severità verso se stesso che non avesse fatto finora, aveva incominciato, aJ.lora, a meditare. Ed ecco che, a questo punto, era stato portato nella loro stanza un contadino condannato per offesa alle cose sacre, vale a dire alle icone: e il contatto con quell'uomo cosi mite, sempre calmo, pieno d'amorevolezza per tutti, era venuto a rivelargli, di rimbalzo, una più semplice e più ragionevole concezione della vita. Quell'uomo, Mftjecka (come lo chiamavano, pieni di stima per lui, tutti i compagni di stanza), gli aveva chiarito che tutto il male, tutti i peccati del mondo non hanno come causa che degli uomini cattivi facciano torto agli altri uomini, li abbiano spogliati della terra, li defraudino delle loro fatiche; ma hanno come causa il fatto che gli uomini stessi non vivono secondo la legge divina. Vivi secondo la legge divina, e nessuno potrà farti niente; che è, poi, tutta la fede secondo il Vangelo. I pop hanno fatto di tutto per stravolgerne il senso. Bisogna vivere secondo il Vangelo, e non già secondo la fede dei pop. E vivere secondo il Vangelo significa non servire il principe di questo mondo, ma soltanto Dio. 49 Biblioteca Gino Bianco
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