Diario - anno III - n. 4 - gennaio 1987

guarda tutti allo stesso modo. A ciascuno il suo proprio abbrutimento. Le cause, i fattori, le circostanze, gli agenti, i veicoli di abbrutimento non mancano. Ne è pieno il mondo. Ci sono la scuola, la famiglia, il servizio militare, le spese del sabato, i giornali con i loro inserti, il telecomando, il traffico urbano, le code agli uffici postali e ai caselli autostradali, le lentezze burocratiche, il pendolarismo professionale, gli esami, i concorsi, le attese agli aeroporti, i dibattiti, il consumo di merci inutili, i consigli di facoltà, il possesso di beni superflui, le sedute di laurea, le riunioni di condominio, le chiacchiere dei colleghi, l'informazione, la comunicazione, l'insinuazione, i test psicologici, i bilanci di fine d'anno, le previsioni per il futuro ... Per molti abbrutirsi è facile. Non per tutti è difficile. Alfredo Giuliani si è abbrutito leggendo per obbligo, come uno scolaro agli esami, quel romanzo. Per lo strano caso di cui fu vittima, per la passività con cui si è offerto al sacrificio, e infine per la finezza e competenza dimostrata nell'atto di abbrutirsi, Alfredo Giuliani, f.ra tutti coloro che si abbrutirono, merita un ricordo e una menzione speciali. Ciò che corrode il bene, non è il male. Ciò che corrode l'essere, non è il nulla. E il meno, è il quasi. - Ma in fondo che cosa c'è in questa rivista che « l'Espresso » non potrebbe tranquillamente pubblicare? E nessuno se ne accorgerebbe... ' - Niente. Quello che qui manca è «l'Espresso». E chiunque se ne accorge. (Sentiva il bisogno di vendicarsi non di quello che avevano fatto a lui, ma di quello che avevano fatto in sua presenza, fidando rrell'impunità.) 39 Biblioteca Gino Bianco

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