Diario - anno III - n. 4 - gennaio 1987

soprattutto quelli inudibili e inauditi. Udiva musiche e suoni inesistenti. Era dunque Alfredo Giuliani un veggente dell'orecchio? Udiva l'Aldilà della Lingua, o era semplicemente affetto da allucinazioni? Di quali autori, infatti, in dieci anni di recensioni su1la « Repubblica », egli non aveva saputo cogliere con finezza il buono e l'originale, l'interessante e il bizzarro, l'inusuale e il grottesco, lo stridulo e lo straniato? Per quanti aveva avuto parole competenti e comprensive! Di fronte a quale gamma espressiva si era mostrato insensibile? Eppure proprio lui, che non volle mai abbmtirsi, ad un certo punto della sua carriera si fece dare degli ordini cosl insensati, cosl ingiusti, cosl avvilenti, se considerati con finezza e competenza! Proprio 1ui ubbidl a quell'ordine! Leggere in poche ore un romanzo di seicento cinquanta pagine per puro « dovere d'ufficio», « con scrupolosa angoscia », abbrutirebbe anche un cavatlo da tiro ... È forse Alfredo Giuliani un cavallo da tiro? No, affatto. Alfredo Giuliani è un critico fine e competente. Ed è un uomo che onestamente, se necessario, sa dichiarare in pubblico il proprio abbrutimento, pur non avendo alzato un dito per evitarselo. È davvero un bmtto mestiere, un mestiere per niente invidiabile, quel mestiere di critico che costringe un rispettabile uomo di avanguardia, a leggersi cosl, come niente fosse, in poche ore, un libro di quella mole e scritto per di più da un autore che non sopporta. Questo è troppo. Sarebbe troppo per chiunque, perfino per un principiante. Bisognerebbe farglielo sapere a chi comanda, che non è umano trattare in questo modo un collaboratore di qualità e di ingegno. Credono forse alla « Repubblica » che Alfredo Giuliani sia il primo venuto? Un critico da « doveri d'ufficio»? Eh, no. Cosl non va. Anche gli intellettuali rincretiniscono, si abbrutiscono quando gli fai fare le cose contraggenio! L'intelligenza critica ha bisogno di libertà, di tanta libertà per respirare e librarsi al livello di cui è degna. Siamo davvero a questo punto? Che un uomo di lunga e brillante carriera sia messo in condizione di abbrutirsi? Perché di questo si tratta. Non del libro o di altre simili bazzecole: ma dell'abbrutimento di Alfredo Giuliani. Un abbrutimento pubblicamente dichiarato, e che riguarda tutti. O meglio: non ciBi 1otecaGino Bianco

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