giudicano e misurano il lettore, valutano il suo modo di leggere, accettano, modificano o respingono il suo modo di pensare, il suo tipo di vita, iJ. suo ambiente. Se solo si rendessero conto, una volta, di questa parte non visibile dell'atto del leggere, quanti lettori e specialisti di classici dovrebbero cadere in ginocchio, disperandosi, gridando di gioia e di gratitudine, chiedendo perdono ... ! Chi dice che la cretineria delle comunicazioni di massa non è diabolica? Quando « l'Espresso » ha pubblicato i suoi opuscoli dedicati alle mille persone « che contano » in Italia, anche i più incalliti addetti ai lavori hanno perso una ulteriore quota della loro già perduta innocenza, perché mentre prima guardavano l'amico, il collega o il nemico con amicizia, odio o rivalità, da allora lo guardarono anzitutto chiedendosi: « è uno che conta o che non conta? ». « La novità più caratter1st1ca, per un analista, di quest'epoca dell'inquinamento è la corrispondenza, e a volte coincidenza puntuale, t·ra alcuni dei più profondi fantasmi individuali e i tratti tipici dell'epoca stessa. Ne nasce un rischio: la tendenza a trattare la realtà come fosse un fantasma; ad affrontare i suoi problemi con i metodi arcaici messi in atto dal singolo e dai gruppi per combattere le ansie più profonde». Cosi Elvio Fachinelli in un articolo sul « Corriere della sera » (Il nucleare va in analisi, del 23 luglio 1986). Mi chiedo se la psicanalisi e il modo di ragionare psicanalitico, con la sua morale, non dimostrino da tempo di aver fatto il loro tempo. Ma non si tratta solo della psicanalisi: si tratta di ogni imperativo, o consiglio, a « fare i conti con la realtà », quando la realtà è stata trasformata dall'uomo in un enorme fantasma materiale, militare, produttivo, organizzativo, multinazionale, burocratico, internazionale e nucleare. Prendere ancora questa realtà come qualcosa con cui il singolo dovrebbe fare positivamente i conti, di fronte alla 35 Biblioteca Gino Bianco
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