nuovo e infallib~le: per essete sempre molto chiaro e molto convincente, io comincio anzitutto col trattare tutti da scemi, cosl nessuno potrà dire che faccio discorsi difficili o che abuso della mia cultura. Che cos'è un uovo? Che cos'è una gallina? È dalle basi ohe bisogna cominciare. E poi si deve andare avanti con logica, dimostrando sempre qualcosa. Bisogna dimost,rare al pubblico almeno una cosa al giorno: è questo il segreto del mestiere. Io in ogni articolo dimostro una cosa. Da quando faccio il giornalista avrò scritto almeno duemila articoli. Ebbene, voi non ci crederete, ma io ho dimostrato almeno duemila cose. L'ottusità deve essere per forza in regresso, dopo un simile lavoro! « Quanto ai perdenti, la cosa è tutt' altra. Non si riuscirebbe mai a convincerli con nessuna dimostrazione. Sono testardi, si sono messi in testa che il fatto che loro hanno perso sia un caso. Non vogliono capire che si tratta di una necessità! E questa necessità io la dimostro. Ma è inutiJe dimostrargliela: loro non ti stanno a sentire. E cosl continuano a perdere. È con loro che io ce l'ho anzitutto. Nocivi a se stessi, inutili agli altri. Non la smetterei un momento di fustigare il loro malcostume. Una volta mi hanno chiesto: qual è il segreto del tuo stile? Ho risposto: io difendo i forti e i vincitori col tono risentito con cui in passato si difendevano i deboli e gli sconfitti. La mia è una scrittura paradossale e inesauribiJe. Paradossale: io mi ribello all'idea che qualcuno si possa ribellare. Inesauribile: il fanatismo degli sconfitti non avrà mai fine, non la finiranno mai di riempire l'universo con i loro lamenti, ed io, da vero laico, razionalmente parlando, accetto i ricchi come dati di fatto, ma i poveri li detesto». Il lettore che legge un libro, .viene anche letto dal libro che sta leggendo. E cosl, come egli giudica il libro, viene giudicato da esso. Solo che questa seconda parte del giudizio non è visibile. E d'altronde, come non tutti i lettori sono in grado di giudicare i Hbri che leggono, cosl non tutti i libri sono tali da giudicare chi li legge, cioè lasciano il lettore a se stesso. Ben diversi sono invece quei libri che 34 Biblioteca Gino Bianco
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