Carte false davvero. Vicedirettore: Hai visto? Parlano male del nostro giornale. Direttore: Si. Che cosa si può fare? Vice: Si può rispondere, contrattaccare ... Dir.: No, sarebbe una mossa sbagliata. Non sono così stupido da cascarci. La prima regola è: silenzio su chi ti critica. Vice: È vero. Ma allora? Dir.: Io un'idea ce l'avrei. Ma tu dovresti essere così intelligente da capirla. Vice: La capirò. Dir.: Ecco: dovremmo criticarci da soli, dovremmo auto-attaccarci. Tutto deve partire dal nostro giornale. La regola è: non permettere che sia un altro a fare qualcosa che ti può nuocere. Vice: E allora dovremmo nuocerci con le nostre mani? Dir.: Vedi che non capisci? Dobbiamo attaccare, criticare, mettere sotto accusa anche il nostro giorna1 le, mettendo soto accusa tutti i giornali, tutti i giornalisti, la stampa in generale. Quello che importa è neutralizzare chi ci critica. E poi è facile: i nostri critici non hanno nessun potere, nessuno li ascolta... Vice: Sl, ma bisogna stare attenti. Questi piccoli sintomi di fronda, se non li si stronca sul nascere, possono anche diffondersi, diventare pericolosi, epidemici. Gli scontenti, come sai, sono sempre molti. Dir.: No, quei due sono come chi volesse vincere una gara di corsa senza avere le gambe. Nessuno li aiuterà perché nessuno potrebbe trarne vantaggio. Fare il loro nome non è neppure snob. Non sono di moda. E poi, in fondo, nessuno li capisce, neppure certi loro amici che per noi potrebbero essere più fastidiosi... Vice: Ma allora, che proponi? Dir.: Ecco: tu che sei il vicedirettore di questo 1mportantissimo giornale, dovresti scrivere un libro che suoni come uno spregiudicato atto di accusa contro giornali e giornaHsti. Sono cose che periodicamente vanno fatte. Se no, le fa qualcuno sul serio, quale.uno che ci crede, che davvero ce l'ha con noi. Vice: Il fatto è che loro ci hanno già attaccato ... Dir.: Sl, ma chi se ne è accorto? Siamo ancora in tempo. Fa28 Biblioteca Gino Bianco
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