Diario - anno III - n. 4 - gennaio 1987

A. - Vuoil gustare un buon piatto di cacca? Ventimila lire. B. - No, grazie. A. - La trova cara? Ne vale la pena, mi creda. È internazionale. B. - Grazie, no. Neanche se fosse gratis. A. - La solita storia della vo1pe e J'uva! Solo perché la sua cacca non la vuole nessuno ... B. - Veramente, io non vendo cacca, né mia né di altri. A. - Se gliela pagassero, vorrei vedere ... La venderebbe di corsa. B. - Non ci ho mai nemmeno pensato. Credo che mi vergognerei. A. - Lo vada a raccontare a un altro! Dicono tutti cosi, quelli che non ci riescono. Sopraggiunge C. A. - Vuole un bel piatto di cacca? Ventimila lire. C. è perplesso. A. - È un successo internazionale. C. (a B.) - Lei cosa ne dice? B. - Internazionale o no, la cacca -resta cacca. A. - Non gli badi a quello. Tutta invidia! Non ha argomenti. Tutto quello che sa dire, poveretto, è che la cacca non gli piace ... Ma ill fatto che se ne venda tantissima e dappertutto non prova forse che è ,roba di qualità? La gente paga per averla, mica la regaliamo: non è anche questa una garanzia? E che poi qualche provinciale invidioso storca la bocca, faccia iJ difficile, è 'la conferma finale, il sigillo definitivo de1la superiorità del prodotto. Cosa vuole di più? Sono talmente divorati dall'invidia che, per non schiattare, non gli resta che parlarne bene. Biblrc5tecaGino Bianco

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