io fossimo sopraggiunti a dargli mano? Il solo fatto che non avesse con sé canaglia o truppa mercenaria basterebbe per distinguer,lo dagli eroi comuni. La sua compagnia era piccola, davvero, poiché erano ben pochi quelli che erano degni di passare l'esame. Ognuno che là sacrificò la sua vita, al servizio dei poveri e degli oppressi, era un uomo scelto, scelto tra molte migliaia, se non milioni; decisamente era un uomo di prindpi, di raro coraggio e devota umanità, pronto a sacrificare la sua vita ogni istante, a beneficio del suo prossimo. Si può anche pensare che non ve ne fossero molti di più, di loro pari, sotto questo rispetto, in tutto il paese - par.Losolo dei suoi seguaci - poiché il loro capo, senza dubbio, percorreva il paese in lungo e in largo, cercando di ingrossare il proprio drappello. Questi sohanto erano pronti a metter,si tra oppressori e oppressi. Certamente erano gli uomini migliori che voi poteste scegliere per impiccare. Quello era il più grande omaggio che questo paese potesse far loro. Erano maturi ,per la forca. Questo paese ha ·cercato per lungo tempo e ne ha impiccati parecchi, ma mai, prima d'ora, aveva trovato gli uomini adatti. Quando penso a lui e ai suoi sei figli e a suo genero, per non enumerare tutti gli altri, arruolatisi per questa battaglia, che continuarono freddamente, reverentemente, umanamente quel loro lavoro, per mesi se non per anni, dormendo e vegliando sempre con quello sicopo fisso davanti, continuamente nrutrendo quel pensiero, senza aspettarsi compensi di sorta se non la coscienza tranquilla, mentre quasi tutta l'America era raccolta contro di essi - dico ancora che la cosa mi colpisce come spettacolo sublime. Se egli avesse avuto un qualsiasi giornale a difendere la « sua causa», un organo - come si dice - che, monotono e stanco, ripetesse sempre lo stesso ritmo e poi facesse passare in giro il cappehlo, ciò sarebbe stato fatale per la sua efficienza. Se avesse agito in qualsiasi a:ltra maniera, in modo che il governo l'avesse lasciato fore, avrebbe potuto destar sospetti. È il fatto che il tiranno deve lasciar posto a lui oppure lui al ti·ranno, ciò che lo distingue da tutti i riformatori contemporanei che conosco. Era suo credo particolare che un uomo ha tutto il diritto di opporsi con la forza allo schiavista, per salvare lo schiavo. Sono d'accordo con lui. Quelli che sono continuamente offesi dallo schiavismo, 62 Biblioteca Gino Bianco
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