Diario - anno II - n. 3 - giugno 1986

uomm1 - almeno tanti quanto dodici discepoli - sarebbero tutti impazziti di colpo; mentre lo stes·so tiranno tiene con gr,infie più ferme che mai i suoi quattro milioni di schiavi, e i cento sani direttori di giornali - suoi favoreggiatori - stanno salvando patria e pagnotta. Altrettanto pazzi furono i suoi sforzi nel Kansas. Chiedete al tiranno qual è il nemico più pericoloso: un nemico pazzo oppure uno sano? E le migliaia di uomini che lo conoscono meglio, che hanno g-ioitoalle sue imprese nel Kansas e che là gli conces•seroaiuto - anche quelli lo credono pazzo? L'uso che si fa di questa parola è semplice metafora, per molti che continuano a usarla; e son· certo che la maggior parte degli a1ltriha, in sUenzio, ritrattato le proprie asserzioni. Leggete la sua ammirabile risposta a Mason e agli altri 12 • Come sono rimpiccioliti e vinti, costoro, nel contrasto! Da una parte domande semibmte e semitimide, e dall'altra la verità chiara come il lampo che scoppia e rintrona nei loro templi osceni. Sono fatti per stare con Pilato, Gessler e l'Inquisizione. Come sono vane le loro parole e le -loro azioni! e che vuoto il loro silenzio! In questo grande lavoro, essi non sono che inutili strumenti. Non fu potere umano quello che li raccolse attorno a questo predicatore. A quale scopo il Massachusetts e il Nord hanno mandato recentemente pochi uomini sani al Congresso? Per dichiarare con efficacia qua.li sentimenti? Tutti i loro discorsi messi insieme e fatti svaporare - e probabilmente lo confessano essi stessi - non eguagliano, per immediatezza e forza virile e per semplice verità, le poche casuali os·servazioni del pazzo John Brown, fatte all'arsenale di Harper's Ferry - quell'uomo che voi state per impiccare, spedire all'altro mondo, ma non per rappresentare voi, colà. No, egli non fu in nessun senso il nostro rappresentante. Fu un esemplare d'uomo troppo giusto, per rappresentare i pari a noi. Chi erano, allora, quelli che lo 12 J. M. Mason (1798-1871), legislatore e diplomatico della Confederazione; membro della Camera dei Rappresentanti (1837-39); progettò la legge contro gli schiavi fuggitivi (1850). Il riferimento è a un colloquio avvenuto in carcere subito dopo la cattura tra Brown e una rappresentanza di filoschiavisti, tra cui Mason. L'« intervista» fu pubblicata dal « New York Herald » il 21 ott. 1859. Le parole di Brown riportate da Thoreau piu avanti, e soprattu,tto nelle ultime pagine, sono prese da questa «intervista». 57 BibliotecaGino Bianco

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