Diario - anno II - n. 3 - giugno 1986

milione di essi. Ho notato i,l sangue freddo con cui i giornalisti e la gente in genere parlano di questo fatto, quasi fosse stato catturato e stesse per venir impiccato un qualsiasi bandito, ,pur di singolare " fegato " - come si riferisce abbia detto il Governatore della Virginia, nel gergo della ,platea: « L'uomo più in gamba che io abbia mai visto». I commenti di certi miei compaesani mi cambiano in fiele qua1siasi dolcezza io abbia. Quando si disse, dapprima, che era morto, uno dei miei concittadini osservò che « Morl da idiota »; cosa che, mi si ,perdoni, mi suggerl per un istante uno stretto rapporto tra Ja sua morte e la vita di quel mio paesano. Altri, da vigliacchi, dissero ingimiosamente che « buttò via la vita», avendo resistito al governo. E loro, da che parte l'hanno buttata, la loro vita? loro, che loderebbero un uomo che attaccasse da solo una normale banda di ladri e assassini. Sento chiedere da un altro, vero Yankee: « che cosa ci guadagnerà? », come se s'aspettasse di riempirsi le tasche per questa impresa. Uomini simili non hanno che un'idea terrena, del guadagno. Se ciò non porta a un qualche premio, se lui non ne guadagna un nuovo paio di scarpe, o un voto di ringraziamento, ciò deve essere un fallimento. « Ma non gli daranno niente, per questo». Beh, no, non credo che, per essere impiccato, potrebbe guadagnare cinque centesimi al giorno, per tutto l'anno; ma avrà l'opportunità di salvare una patte considerevole della propria anima (e quale anima!) mentre tu no. Certo, tu puoi guadagnare di più con un quarto di latte che con un quarto di sangue, al tuo mercato, ma non è là che porta i,l suo sangue un eroe. Tali persone non sanno che il frutto è come la semente, e che, nel mondo morale, quando si pianta un buon ,seme un huon frutto è inevitabile, indipendentemente dal nostro annaffiarlo o coltivarlo; che quando si pianta, o seppellisce, un eroe sul campo, una mes·se d'eroi spunta su, ,s,enzafallo. Questa è una semente di tale forza e vitalità che non chiede il nostro permesso per germogHare. La carica di Balaklava 6 , condotta in obbedienza a un comando 6 L'autore si riferisce a un fama o episodio della guerra di Crimea, durnntc la quale, appunto a Balaklava (Sebastopoli), il 25 Ottobre 1854 la cavalleria inglese venne decimata dai russi, avendo caricato le postazioni d'artiglieria del nemico in obbedienza a un ordine inesatto. 50 BibliotecaGino Bianco

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